Un nuovo episodio di disinformazione e criminalizzazione dello strumento internet, in particolare del fenomeno dei blog, ha trovato spazio nel salotto di Bruno Vespa.
Argomento della serata l’omicidio di Meredith a Perugia e, dato che Amanda Knox (una delle imputate) ha un profilo su Facebook e un’intensa attività online, ecco che subito si scatena il linciaggio dello strumento blog.
Nel giro di sei minuti, tanto dura lo spezzone che voglio portare alla vostra attenzione, si riescono a dire così tante inesattezze (volendo usare un eufemismo, dato che la parola giusta sarebbe altra) che smontarle tutte richiederebbe un saggio e non un post.
In estrema sintesi il blog, secondo Vespa e i suoi “autorevoli” ospiti, è:
- Luogo di sfogo di perversioni
- Tenuto da ragazzi con problemi psichici
- Luogo ideale per sviluppare sdoppiamenti della personalità
- Spazio dove le inclinazioni più pruriginose delle ragazze trovano collocazione e sbocco
- Luogo accessibile solo conoscendone la password
- Eccezion fatta per MySpace, gli altri blog non sarebbero definibili come leciti
- Il disagio giovanile è, in definitiva, colpa di internet
Agghiacciante l’ignoranza degli ospiti presenti che, dall’alto di lauree ed incarichi lavorativi prestigiosi, riescono a concentrare in pochi minuti di chiacchiere un numero sconfinato di errori, imprecisioni ed errate valutazioni che possono essere il frutto di sole due situazioni: o non si sono mai informati, e parlano per sentito dire, o si sono informati e non hanno capito niente (scenario ancor più preoccupante).
Ciò che più mi ha colpito è stato però il fatto che non solo il noto giornalista, come lui stesso si definisce, è un retrogrado, ma traspare con tutta evidenza che è contento di esserlo. Non gli importa affatto informarsi prima di informare (e ciò la dice lunga sulla sua professionalità), né tanto meno gli importa di capire i nuovi costumi e le nuove tecnologie. È il classico personaggio che non capisce niente di new media, ed è felice di non capirne nulla.
Il blog è uno strumento che porta, tra le tante cose, democrazia. Dà voce a tutti, anche al ragazzo di 18 anni appassionato di fotografia le cui foto mai verrebbero esposte in una galleria, ma trovano spazio e apprezzamento sul suo blog. Il blog è lo spazio nel quale si racconta il proprio lavoro, il proprio studio, le proprie esperienze e, in definitiva, la propria vita. Si racconta ciò che si vuole raccontare, senza obblighi né restrizioni. È forse questo che infastidisce? Piace detenere il monopolio dell’informazione e dell’espressività, me ne rendo conto.
È del tutto evidente, ma non a Vespa evidentemente, che in quanto medium anche nel blog possono essere veicolati messaggi negativi e sbagliati, ma ciò nulla toglie alla bontà del mezzo. Del resto anche la televisione può essere pessima e nobile. Il fatto che Vespa produca pessimi programmi non significa che la tv è pessima, ma che quei contenuti sono pessimi, mentre ottimi sono quelli, ad esempio, del buon Piero Angela.
Questi distinguo, però, mancano ai nostri media tradizionali, impegnati a parlar solo male di internet, ed ora anche dei blog, senza invece citare buone prassi. Mi viene in mente il bellissimo momento di condivisione ed entusiasmo di Ritalia Camp, penso al successo delle proteste dei consumatori contro la banca HSBC e penso alla qualità delle persone che stimo e conosco, che leggo quotidianamente sui loro blog.
L’Italia è un paese, come noto, molto arretrato rispetto al resto d’Europa, che corre verso il futuro con aggressività ed ambizione. Per riuscire a rialzare la testa occorre un enorme lavoro di innovazione e cambiamento, ma come è possibile cambiare se la maggior parte della classe dirigente è così grossolanamente ignorante? Gli ospiti presenti nel salotto di Vespa ricoprivano, nella maggior parte dei casi, incarichi apicali in strutture pubbliche e private di assoluto prestigio. Se questo è il nostro meglio, vien paura a chiedersi cosa sia il nostro peggio.
Se esprimere i propri pensieri, manifestare le proprie idee e raccontare le proprie emozioni è da deviati ebbene, Dott. Vespa, sono un deviato. Ma se, invece, questo nuovo medium democratico che ci mette tutti sullo stesso piano è lo strumento giusto per fare emergere le creatività ed i talenti migliori, allora sarà Lei e quelli come Lei a soccombere, perchè si aprirà una fase di nuova democrazia digitale, nella quale non saranno più i mainstram media a dirci (imporci?) cosa ci piace e cosa guardare, ma saremo noi spettatori/autori a scegliere. Lei pensa che sarebbe scelto?
AGGIORNAMENTO: Sul blog di Layla Pavone, presidente di IAB Italia, è stata pubblicata una splendida lettera aperta sul tema, firmata da autorevoli esponenti della blogosfera e del mondo ICT italiano.