Meno di un mese fa vi ho raccontato a sommi capi le novità che introdurrà Internet Explorer 9 di Microsoft, oltre ad esprimervi il mio interesse per alcune soluzioni, come l’accelerazione in hardware del rendering HTML, grazie alle quali per la prima volta l’azienda di Redmond sembra essere sulla cresta dell’onda, tecnologicamente parlando.
Oggi riprendo una notizia pubblicata sul blog di Internet Explorer 9 qualche giorno fa e che in qualche modo va ad intrecciarsi con un altro argomento che ho personalmente già trattato su Appunti Digitali: il supporto all’accelerazione in hardware della riproduzione video sul web.
Il futuro standard HTML5 introdurrà un nuovo tag “video” attraverso il quale sarà possibile supportare la riproduzione di video su web senza appoggiarsi a nessun plugin esterno come il Flash Player di Adobe o Silverlight di Microsoft.
Il problema principale emerso nel corso della definizione di questo nuovo standard consiste nel non aver indicato con fermezza il tipo di codec utilizzato per la compressione dei video, ma al riguardo è stata lasciata una libertà della quale probabilmente proprio il popolo di internet sarà l’ultimo beneficiario.
L’assenza di un formato video di riferimento per HTML5 ha portato, infatti, ogni produttore di browser a schierarsi con l’uno o l’altro codec al punto che ad oggi ritroviamo due schieramenti: da un lato Google e Mozilla spingono per l’adozione di Ogg Theora, un codec open source di tipo MPEG4 Advanced Simple Profile (analogamente a Xvid o DivX 6), dall’altro Apple, invece, che ha sempre spinto per l’uso della tecnologia H.264 anche nota come MPEG4 Advanced Video Coding.
Dal punto di vista tecnico i codec H.264 offrono una qualità superiore a parità di bitrate rispetto ai codec MPEG4 ASP, tuttavia nella scelta di uno standard video di riferimento per l’HTML 5 un ruolo ancor più importante di quello puramente tecnico lo assume il tipo di licenza. La tecnologia H.264, infatti, è brevettata e la gestione delle sue licenze è affidata all’organismo MPEG LA.
Quest’ultimo, il 2 Febbraio di quest’anno, ha annunciato che la fruizione di video codificati con tecnologia H.264 e distribuiti su internet è royalty free, cioè non è soggetta ad alcun tipo di pagamento, almeno fino al 31 Dicembre 2015.
La domanda a questo punto nasce spontanea: che succede dopo questa data? Non penso che sia possibile fare una previsione di quello che accadrà. E’ possibile che le attuali condizioni vengano rinnovate per i successivi 5 anni, così come è possibile che cambino, ma è evidente che questa incertezza rappresenta un elemento a sfavore di questa tecnologia.
Tuttavia, la notizia che voglio con questo post portare alla vostra attenzione è che secondo quanto riportato sul blog di Internet Explorer 9, quest’ultimo implementerà per il tag video dell’HTML 5 il supporto al solo formato H.264. Anche Microsoft, quindi, come era prevedibile visto che fa parte del consorzio legato alla tecnologa H.264 (insieme ad Apple), si è schierata a favore di questa tecnologia.
Due schieramenti opposti, quindi, ognuno dei quali può vantare veri e propri giganti del panorama informatico, che ripropongono anche per la definizione dello standard video sul web la ormai secolare diatriba tra standard open e closed e il cui esito è tutt’altro che scontato. In fin dei conti, non sarebbe la prima volta che una tecnologia non open source, proprietaria quindi, diventi uno standard de facto. Un esempio? Il formato MP3, che resta il più diffuso anche dopo l’introduzione di molti altri codec open source più efficienti.