Lunedì scorso, l’International Telecommunication Union, agenzia delle Nazioni Unite per le tecnologie di informazione e comunicazione, ha dichiarato che i numerosi danneggiamenti di cavi sottomarini che hanno paralizzato il traffico intenet in Medio Oriente, potrebbero verosimilmente essere un atto deliberato di sabotaggio.
“Non vogliamo rilasciare dichiarazioni prima di avere i risultati definitivi delle ricerche in atto, però non escludiamo che sia stato un atto di sabotaggio a causare il danneggiamento dei cavi sottomarini qualche settimana fa”, dichiara il capo sviluppo dell’agenzia UN, Sami al-Murshed.
I danneggiamenti sono stati molti e tutti registrati in un lasso di tempo breve, cosa che farebbe escludere l’ipotesi “coincidenza” facendo avanzare invece l’idea di “sabotaggio”. Inoltre, versioni ufficiali ancora non sono a tutt’oggi pervenute.
La FLAG Telecom India ha dichiarato, il 7 febbraio, che il taglio del cavo tra Emirati Arabi e Oman è stato causato da un’ancora abbandonata sul fondale marino. L’ancora sarebbe si grandi dimensioni, peso compreso tra le 5 e le 6 tonnellate. Però la causa degli altri danneggiamenti rimane ancora misteriosa.
“Alcuni esperti dubitano che i cavi siano stati tagliati accidentalmente, specialmente se si pensa che i cavi appoggiano a grandi profondità e nel tratto di mare interessato non sono stati registrati movimenti di imbarcazioni”, afferma Murshed in una recente conferenza sul cyber-crime tenutasi in Quatar.
La settimana scorsa si sono comunque conclusi tutti i lavori di riparazione che hanno permesso il ripristino totale del servizio internet in Medio Oriente.
Fonte: The Inquirer