Dopo anni ed anni di battaglie animaliste finalmente quella che sembrava una ipotesi alquanto remota sta per diventare realtà. Nel contesto di un progetto pilota della durata approssimativa di 5 anni, gli scienziati del National Human Genome Research Institute at the National Institute of Health (NIH), nel Maryland, stanno cercando di rimpiazzare, per gli esperimenti sulla tossicità, le cavie animali con robot automatici ad alte prestazioni e con cellule vive (umane o animali) coltivate in laboratorio.
Il progetto, sul lungo termine, prevede di ridurre costi, i tempi e il numeri di animali vivi utilizzati per gli sceenings che, attualmente, vengono effettuati su una varietà sconfinata di prodotti: dai pesticidi ai prodotti chimici casalinghi, dai cosmetici ai medicinali.
I robot, sempre secondo gli studiosi americani, saranno in grado di realizzare su cellule e molecole più di 10000 test chimici al giorno; un numero impressionante se paragonato con i soli 100 screenings all’anno realizzabili con gli abituali roditori.
Questo rappresenta sicuramente un metodo più veloce ed economico per le analisi tossicologiche.
Il dottor Francis Collins, direttore del National Human Genome Research Institute at the National Institute of Health (NIH), come riportato dalla BBC, dichiara che: “Storicamente i livelli di tossicità sono sempre stati determinati iniettando il prodotto nell’animale da laboratorio, controllando se l’animale si ammalava e, infine, analizzando i tessuti sotto il microscopio”. Inoltre: “Comunque, anche se questo procedimento tradizionale ci da informazioni importanti, esso è chiaramente costoso, lento, usa un grande numero di animali e non sempre ci permette di prevedere esattamente quale sostanza chimica sarà dannosa per gli esseri umani.
Finalmente qualche cosa si sta muovendo; è ovvio, comunque, che ci vorranno ancora molti anni prima che i test tossicologici su animali vivi vengano completamente aboliti.
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