Il genere della simulazione di guida, in direzione più o meno arcade, ha toccato vette di tutto rispetto su piattaforma Amiga. Da Test Drive (1987) a Stunt Car Racer (1989), da Lotus Esprit Turbo Challenge (1990) fino ad Indianapolis 500 (1990), il palmares di titoli dedicati agli impallinati di motori era ricchissimo dal punto di vista quantitativo e qualitativo.
In questa nuova puntata della scoppiettante rubrica dedicata alla nostalgia informatica, aggiungeremo un nuovo tassello alla panoramica sui capolavori della simulazione di guida, parlando di un classico del genere: 4D Sports Driving, alias Stunts (sul mercato USA).
I cultori del retrogaming a questo punto avranno notato un’incongruenza: il rilascio della versione Amiga di 4D Sports Driving, segue di due anni quello dell’originale versione PC. La versione Amiga di 4DSD (1992) è in effetti un porting, con musica migliorata rispetto all’originale PC ma qualche problema di giocabilità sulle macchine 68000, a causa della complessità della grafica tridimensionale e forse anche di una non sufficiente ottimizzazione del codice.
Al momento del rilascio del titolo, piovvero infatti numerose critiche proprio sulla sua velocità a livelli di dettaglio elevati su piattaforma Amiga, un problema che spariva utilizzando sistemi accelerati con hardware di terze parti o equipaggiati con hardware più moderno (Amiga 3000 o 1200).
La lentezza del motore grafico condizionò negativamente le recensioni della versione Amiga di 4DSD, ed espose gli amighisti allo smacco di vedere la versione PC del titolo meglio recensita ed effettivamente più giocabile di quanto non lo fosse sul buon vecchio 500.
Il che fu ed è tanto più significativo, se pensiamo che gli sviluppatori del titolo erano gli stessi di quel Test Drive che tanto scorno recò ai possessori di PC, al confronto con l’equivalente Amiga.
Ma veniamo al titolo che, pure in versione Amiga, merita tutta la nostra nostalgia: dal punto di vista del gameplay, 4DSD è una simulazione piuttosto realistica di gare su circuito, che riecheggia il leitmotiv di un altro grande classico dell’epoca, soprattutto in versione arcade: Hard Drivin’ della Atari.
Oltre alla grafica tridimensionale, i veri trademark del gioco sono rappresentati dai tracciati acrobatici e dalla possibilità di osservare spettacolari replay di momenti di gara, acrobazie ma anche di esilaranti incidenti.
Il gioco quindi mescola l’eredità di Stunt Car Racer, e di Indianapolis 500, aggiungendovi un tocco di Test Drive nella scelta di una vasta gamma di auto esotiche, e nell’ottima resa dei rispettivi cockpit – fra le quali ricordiamo la Countach, la Ferrari GTO e la velocissima Porsche-March IndyCar: vengono così distillati, in un solo gioco, alcuni degli elementi più esaltanti dei grandi classici della simulazione sportiva automobilistica di fine anni ’80/inizio anni ’90.
Giocato su un Amiga 1200 – rilasciato a fine 1992 – il titolo accompagna a queste doti una sensazione di velocità degna dei suoi migliori predecessori. Giocabile anche contro avversari controllati dal computer, il gioco è complessivamente piuttosto facile, con l’eccezione del feroce Skid Vicious – a cui però basta dare un LM002 sul tracciato giusto, per goderselo arrostito contro un muro.
La possibilità di creare tracciati personalizzati aggiunge ulteriore magnetismo al gioco, oltre a facilitare la scoperta di alcuni divertentissimi bug del motore fisico – come quello che vedete in questo video.
Per gli appassionati amighisti, 4D Sports Driving è un titolo ambivalente, le cui innegabili qualità sono controbilanciate dalla non perfetta esecuzione tecnica. Il che è in un certo senso anche un segno dei tempi: solo due anni dopo il suo rilascio, la Commodore sarebbe fallita, ma già al tempo della conversione, il ritardo dell’architettura Amiga rispetto all’evoluzione della piattaforma PC iniziava a diventare avvertibile.
Nel 2010, archiviati ahimè i sogni di gloria della Commodore, nulla però ci vieta di godercelo sul fido UAE, ovviamente a tutta velocità!