Volano parole grosse , molto grosse sul blog ufficiale di Google. Il vice presidente David Drummond attacca Microsoft e la sua voglia di Yahoo.
“Internet è un luogo aperto e ad affermarsi sono i servizi innovativi che gli utenti liberamente scelgono. Per diventare grandi basta una buona idea, con benefici anche per gli utenti che possono godere di una costante innovazione. È così che Google e Yahoo sono diventati grandi.”
Questo è il sogno che Microsoft si starebbe apprestando a distruggere, e l’intenzione sarebbe manifestata proprio dal desiderio di acquistare Yahoo.
Drummond ha paura che Microsoft stia cercando di conquistare il web sostituendo l’inventiva con l’abuso illegale della posizione dominante nel mercato del software e oltre che il proprio immenso potere economico, bloccando così il processo di costante maturazione della rete; i precedenti maturati da Microsoft nel mercato del software non possono certo rassicurare.
Se questa manovra finanziaria andasse in porto, Microsoft ingloberebbe un’enorme fetta dei servizi di ricerca e email, portando a sé la maggior parte degli utenti dei software di Instant Messaging, con ovvie conseguenze per la libertà di scelta dei servizi. La possibilità di creare una sinergia tra sistema operativo e servizi web che sarebbe preclusa alla concorrenza potrebbe darle un grande vantaggio. Inoltre Microsoft metterebbe le mani in tanti settori strategici che ancora non conosce, come quello dell’advertising.
Le perplessità e le paure espresse nel blog di Google sono perfettamente condivisibili, Microsoft non ha mai gradito molto la strada dell’innovazione e il curriculum giudiziario della compagnia di Redmond lo conosciamo tutti. Il nostro giovane blog, se siete interessati, ne sta seguendo gli ultimi episodi non ancora conclusi.
Dato però che proprio Google si espone in questo modo, vale la pena andare a pescare anche uno scheletrino negli armadi di Mountain View.
Non si può negare che Google sia una compagnia creativa, capace di innovare in tutti i campi in cui si cimenta, dentro e fuori dal web, e che le acquisizioni riguardino startup promettenti in cerca di finanziatori (ad esempio Google Docs una volta si chiamava writely.com) o al limite aziende che lavorano in settori fino a quel momento non coperti da Google.
Ma come la mettiamo con l’acquisizione di YouTube? Per chi non lo sapesse YouTube appartiene proprio a Google dall’ottobre del 2006.
Youtube non aspettava altro che essere comprato naturalmente: tutta quella banda necessaria per lo streaming dei video necessita di grandi sforzi economici e gli incassi erano (e sono) pressoché inesistenti, solo che Youtube al tempo dell’acquisizione era in concorrenza con la piattaforma Google Video. Nonostante i continui sforzi per migliorarlo BigG non riuscì mai a intaccare minimamente la leadership di Youtube, così lo comprò.
Google Video dall’acquisizione è molto cambiato per differenziarsi dal nuovo fratello ma la macchietta sulla storia della compagnia californiana è rimasta.