Dopo esser sopravvissuta alla bolla delle dotcom e ai primi dieci anni della marcia di Google, Yahoo! inizia a perdere smalto sui mercati finanziari. A distanza di poche ore dall’annuncio di un crollo dei profitti, calati del 23% nell’ultimo trimestre 2007, e del conseguente taglio di 1000 unità dal personale (un taglio le cui proporzioni ancor oggi evocano brutti ricordi), il popolare motore di ricerca incassa lo scetticismo degli analisti finanziari, con conseguente tonfo del valore azionario.
A suscitare lo scetticismo degli analisti è il futuro incerto della compagnia, i cui margini di crescita, in relazione ai servizi offerti, alla visibilità e ai cospicui investimenti sostenuti, sono ora come mai incerti.
Da totale profano della materia finanziaria, è da un po’ di tempo che mi chiedo come possa Yahoo! resistere alla pressione di un carrarmato come Google. Certo, gestisce una fetta rilevante del mercato pubblicitario e ha molto diversificato la sua offerta di servizi web, allontanando il suo centro di gravità dal servizio di ricerca molto prima di Google.
Ma Google, proprio grazie al predominio assoluto sulla ricerca – e all’acquisizione di Doubleclick – tiene saldamente in pugno il rampante mercato dell’advertising online. Dunque la crescita attuale e potenziale di Google è il maggior ostacolo per quella di Yahoo! e presto potrebbe non esserci più spazio sul mercato per entrambi.
Cosa ci aspetta? Per Google la sopravvivenza di Yahoo! è fondamentale: l’antitrust USA – che ha già osservato con attenzione l’acquisizione di Doubleclick – non potrebbe soprassedere alla scomparsa del suo più vicino concorrente.
Fatto sta che se le cose continuassero ad andar male, qualcuno dovrebbe pur correre in soccorso del numero due della ricerca web. Sarebbe forse quello il momento in della (troppe volte data per certa) acquisizione da parte di Microsoft? Chi può dire che dalle parti di Redmond non stessero solo aspettando “i saldi”? E poi chi altri sul mercato ha risorse e sinergie per un’operazione del genere?