Anche questa settimana parliamo di mobilità sostenibile, con particolare attenzione alle fasi di transizione che ci stanno portando verso città meno caotiche e dall’aria più respirabile. Un tema che verrà trattato anche all’Expo Milano 2015 e una voce che pesa come un macigno sui piani a lungo termine delle Case automobilistiche: dobbiamo ridurre la quantità di gas serra immessi nell’atmosfera ma, soprattutto, assicurare una qualità di vita elevata anche alle generazioni del futuro, salvaguardando l’ambiente.
Una transizione che pone, proprio entro il 2015, un tetto alle emissioni medie delle automobili commercializzate in Europa entro 130 g/km di Co2. Un valore che si ricava dal numero di vetture vendute, le motorizzazioni installate e le emissioni rilevate in fase di omologazione: praticamente i costruttori che hanno i maggiori ricavi con GT, SUV e vetture con propulsori obsoleti sono obbligati a rivedere le loro strategie e “rinverdire” la loro gamma, per esempio adottando motorizzazioni ibride o sistemi di arresto motore quando la vettura è ferma nel traffico.
Questa “classifica virtuosa” ha visto Fiat Group Automobiles rimanere saldamente al primo posto per il terzo anno consecutivo (fonte Jato Dynamics), con un valore medio già oggi inferiore ai 130 g/km, davanti a Toyota, Peugeot e Renault (tutte oltre questa soglia, anche se di poco). Una classifica che la dice lunga sull’attenzione del gruppo torinese nei confronti dell’ambiente (anche se occorrerebbe valutare l’impatto ambientale dei complessi industriali) e che porta in dote una tecnologia unica nel suo genere: il sistema Blue&Me eco:Drive.
Preannunciato già nel 2004 sotto forma di partnership con Microsoft, il Blue&Me è nato con l’intento di avvicinare l’elettronica di consumo (un mondo in costante e tumultuosa evoluzione) con quello automotive, strettamente legato a piani industriali e rigide economie di scala che non permettono “cambi di rotta” repentini quanto quelli delle nuove tecnologie.
Il Blue&Me ha in parte aggirato il problema con un firmware ampiamente aggiornabile e caratteristiche che vanno oltre l’intrattenimento di bordo: grazie al connettore USB è possibile scaricare dati di “telemetria” (mi perdonino i puristi del termine) riguardanti le emissioni inquinanti della vettura. Questo sistema, chiamato eco:Drive, ha vinto numerosi premi e, grazie al sito www.fiatecodrive.com insegna agli automobilisti come “guidare meglio”.
Come funziona? Mentre si ascolta la musica presente nel nostro lettore Mp3 preferito, collegato alla presa USB della vettura, l’apparato di bordo fa l’upload di alcuni dati statistici, piccoli files, che “loggano” giri motore, consumo istantaneo e accensione di alcune “appliances” di bordo (per esempio l’aria condizionata) stimando tramite algoritmi complessi la quantità di Co2 emesse allo scarico.
Questi dati, una volta inseriti sul sito, offrono all’automobilista una fotografia del suo stile di guida, fornendo utili consigli per migliorare i consumi e le emissioni inquinanti.
I risultati sono stupefacenti, ma non sarò io a dirlo: ho avuto l’occasione di intervistare Luis Cilimingras, responsabile del progetto eco:Drive in Fiat. Tramite le sue parole scopriremo quanto si può davvero fare per l’ambiente semplicemente seguendo le indicazioni offerte dal sito www.fiatecodrive.com:
Blue&Me è nato dopo circa 3 anni di gestazione (l’accordo risale al 2004), qual è stata la “sfida” tecnologica principale? Usabilità/ergonomia, integrazione dei sistemi, costi?
Come accade per tutti i sistemi/prodotti innovativi, tutti gli aspetti citati e altri ancora sono stati oggetto di sfide impegnative. In assoluto però la sfida maggiore è stata (e continua a essere) quella di far dialogare due mondi molto distanti: l’elettronica di consumo e l’automobile. Prima di Blue&Me non si era mai riusciti ad avvicinare questi mondi in maniera veramente utile e facile per il cliente, a un costo competitivo. Le aziende coinvolte nel progetto (Fiat Group Automobiles e Microsoft, con Magneti Marelli come integratore), pur leader nei rispettivi campi, hanno dovuto misurarsi e apprendere “sul campo” le metodologie di sviluppo che hanno permesso di rendere Blue&Me un vero e proprio successo di mercato.
Il sistema eco:Drive si collega all’interfaccia Can Bus della vettura per misurare i dati di consumo ed emissioni: Di quali dati fa uso, quali parametri analizza?
Principalmente consumo istantaneo, giri motore e velocità, ma analizza anche tanti segnali contestuali come temperatura esterna, attivazione aria condizionata… Poi tutto viene analizzato dai nostri “complessi” algoritmi che valutano la situazione di guida e ne misurano l’efficienza.
Ci sono statistiche che indicano lo scostamento tra i dati di targa (g/km di Co2) dei veicoli Fiat e quelli effettivamente generati dagli utenti di eco:Ville? In altre parole quanto “non siamo bravi” a guidare? Quanto si può ancora fare?
Innanzitutto va segnalato che tutti i dati sono salvati anonimamente, quindi le statistiche vengono fatte su campioni aleatori. Dai dati raccolti vediamo che il concetto di consumo “medio” non esiste, molto dipende dalle situazioni di guida e l’abilità del guidatore. I dati “ufficiali” sono fatti sulla base di un ciclo dell’unione europea e quindi sono del tutto validi in quel contesto. Nella realtà (con traffico, luci accese, aria condizionata…) i consumi (e quindi le emissioni ndr) vanno dal 10% sotto i valori omologativi al 50% sopra, la fetta più popolata di guidatori si situa all’incirca del 25% sopra. Nei nostri dati vediamo che chi s’impegna può ridurre dal 5 al 20% i consumi, in funzione delle caratteristiche del viaggio. Vediamo anche che quando queste “tecniche” di guida si imparano, il risparmio si mantiene nel tempo, e non impattano la velocità media dei viaggi. In altre parole il driver riescono a guidare più efficientemente.
In quali paesi eco:Drive ha avuto la sua maggiore diffusione?
Per ovvi motivi, l’Italia è il Paese con più eco:Driver, ma anche in Germania, Regno Unito e Francia il sistema ha avuto tanto successo. Per esempio, nel Regno Unito ci sono più di 8 mila utenti e il sistema ha vinto diversi premi
http://www.autoexpress.co.uk/carreviews/new_car_awards_2009/239425/fiat_ecodrive.html
http://www.fiatgroupautomobilespress.com/index.php?method=cartelle&action=zoom&id=4590
Che evoluzione ha avuto il sistema Blu&Me nel corso degli anni? Quanto è cambiato dal 2007 a oggi? In altre parole, ci sono stati degli aggiornamenti software che hanno introdotto nuove funzionalità?
Il sistema si è molto evoluto. Negli anni abbiamo lanciato il Blue&Me Map, con un navigatore portatile integrato, il Blue&Me Nav, con la navigazione integrata nel display, l’anno scorso Blue&Me Tom Tom e quest’anno a Ginevra abbiamo annunciato l’integrazione con gli smart-phone di Nokia. Fra questi nuovi prodotti abbiamo lanciato nuove release di software con nuove funzionalità come SMS reader o eco:Drive, e anche aggiornamenti per migliorare la compatibilità con i nuovi telefoni. Blue&Me è un sistema aperto che permette successivi aggiornamenti e l’integrazione con i nuovi device che sviluppa l’elettronica di consumo con sempre più celerità.
Il lancio del sistema eco:Drive Fleet apre nuovi scenari di utilizzo: quanto differisce la versione Fleet da quella comunemente installata sulle automobili “consumer”?
La versione fleet permette al fleet manager di vedere l’aggregazione di tutti i dati delle singole vetture, e quindi monitorare semplicemente le emissioni di CO2 e il costo del carburante, il chilometraggio delle macchine a noleggio… Non si può ridurre quello che non si misura. Poi, in futuro si può pensare anche al monitoraggio della salute delle automobili, la manutenzione… Ribadiamo che il sistema è offerto gratuitamente alle aziende che hanno vetture Fiat dotate di Blue&Me.
Uno sguardo al futuro: che evoluzione avrà il sistema eco:Drive? Ci sono in programma iniziative su social media o abbinate agli smart-phone di ultima generazione?
Sicuramente questi due temi ci interessano molto. Gli smart-phone in quanto offrono la possibilità di migliorare l’esperienza del cliente e aumentare ulteriormente l’efficienza di guida. I social media perche permettono la diffusione del sistema e delle sue logiche.
È ipotizzabile l’arrivo di eco:Drive anche su vetture di altri marchi, in primis Chrysler?
È in fase di valutazione: si tratta di una delle numerose attività che stiamo portando avanti per integrare sempre più i prodotti e i servizi di Fiat Group Automobiles e quelli di Chrysler.
L’intervista si conclude qui, ma sono certo che si aprono nuovi scenari di dibattito: rispetto ai dati di targa parliamo del 25% in più di emissioni per una guida errata, un valore che (vedendo il bicchiere mezzo pieno) se azzerato e rapportato su larga scala potrebbe davvero fare la differenza sul problema dei gas serra.
…O forse non basta ancora?