Il popolare portale di aste online eBay starebbe meditando un cambio di strategia, decidendo di focalizzarsi di più sulle vendite a prezzo fisso a danno delle tradizionali aste.
eBay deve il suo successo mondiale, che pone oggi il sito in condizioni di monopolio nel campo delle aste generaliste online, proprio al fatto di aver introdotto per la prima volta la vendita tra privati realizzata con lo strumento dell’asta.
Ciò ha consentito ai privati di vendere di tutto, anche cose di cui oggettivamente non si conosceva il valore. Quante volte è capitato di “fare pulizia” di una casa troppo piena o di quella cantina in cui non si riusciva nemmeno più ad entrare? Quanto vale il lampadario della nonna? Impossibile dirlo, ma eBay arrivava in soccorso e lasciava che fosse il mercato a fare il prezzo.
Quando però gli affari hanno iniziato ad andare davvero bene, da sito per le aste online di monete e francobolli, eBay si è trasformato in un enorme portale di e-commerce, questa volta affollato non più solo da privati ma anche, e in certi settori merceologici soprattutto, da venditori professionisti.
Da un lato questo cambiamento ha portato prodotti di maggiore qualità, nuovi e con garanzia. Dall’altro vi è stato un generale aumento dei prezzi e, di fatto, il piccolo privato o il piccolo negozio sono stati esclusi dal mercato, costretti a rinunciare ai margini di guadagno prima presenti.
Recentemente ricercatori della Smith School of Business della University of Maryland hanno individuato nel c.d. “consumer surplus”, cioè la differenza tra ciò che i consumatori pagano effettivamente e ciò che sarebbero stati disposti a pagare, un indicatore fondamentale per capire eBay. Come noto quando si offre in un’asta, eBay non rilancia del valore offerto dell’offerente, ma solo di quanto basta per superare il secondo migliore offerente.
Ciò provoca da un lato buoni affari per i consumatori, che mediamente risparmiano il 30% rispetto a quanto sarebbero stati disposti a pagare e, allo stesso tempo, fa “perdere” il 30% ai venditori che non sanno quanto l’acquirente sarebbe disposto a pagare.
Il recente cambio di direzione di eBay, quindi, cerca di spostare l’ago della bilancia a favore dei venditori, favorendo i “Compralo subito”, cioè le inserzioni a prezzo fisso. Io penso che sia davvero un peccato snaturare eBay della sua origine, ovvero il mercato tra privati di compravendite amatoriali. Trasformare eBay in una “brutta copia” di Amazon non penso sia una soluzione interessante, perché se ne erediterebbero i difetti (prezzi alti) e non i pregi (garanzia e sicurezza).