Chiunque si sia connesso a Internet nella giornata di ieri non può essere sfuggito alla carica di entusiasmo e gaiezza che i siti di tutto il mondo hanno associato a Qtrax: il sedicente servizio di scaricamento musicale gratuito. Al solo sentir nominare la frase “musica gratis legalmente”, “giornalisti” di tutto il mondo, fedeli alla scuola del copia&incolla, hanno intasato la rete di grandi proclami: “è arrivato l’ammazza-iTunes”, “musica gratis per tutti”, e via discorrendo.
A distanza di poche ore tuttavia, le smentite da parte delle major circa i presunti accordi ventilati dal giocondo amministratore delegato di Qtrax, Allan Klepfisz, non si sono fatte attendere, mentre test sul software, come quello di TG Daily, hanno confermato che l’unica parte del programma che funziona decentemente è quella che visualizza advertising.
Non sono sfuggiti alla bufala nemmeno i grossi calibri dell’informazione: ecco qui La Repubblica che ci racconta testualmente “Ma la differenza tra Qtrax e gli altri è che scaricando la musica da questo nuovo sistema non si corre il rischio di essere accusati di furto, non si ruba la musica ai legittimi proprietary“; o anche il Corriere, che entusiasticamente riporta “Per utilizzare il servizio gli utenti dovranno scaricare il software di Qtrax. Sul sito saranno presenti in una sezione speciali anche brani live tratti da concerti registrati solo la notte prima“. Sobrio, professionale e moderato come sempre, anche Il Giornale non esita a sancire “La resa dei colossi del disco. Musica gratis su internet“. Così, nel volgere di poche ore, si è gonfiato l’hype su Qtrax, che già oggi appare una faraonica buffonata.
Che la rete abbia lasciato cadere anche l’ultimo velo di pudore sul sensazionalismo giornalistico, è dato ben acclarato. Quello che i lettori faticano ancora a comprendere, è che anche la proiezione online delle testate cartacee più note, sconfini spesso e volentieri nel terreno dello yellow journalism.
Quando leggerete sulla home di qualcuno di questi prestigiosi siti: “Primo asino sulla luna: è arrivato con tutti i cesti!” non ditemi che non vi avevo avvertito.