Quando Windows XP fece la sua comparsa sul mercato, sostituendo il disastroso Windows ME e l’affidabile Windows 2000, il successo fu indiscusso. Vendette bene sia OEM, cioè preinstallato sui nuovi computer, sia Retail, cioè nella tradizionale “scatola” che lascia all’utente l’installazione del sistema operativo sul proprio PC.Windows XP ha sicuramente trainato le vendite di PC e ha segnato uno storico passo verso l’usabilità del computer anche per i meno avvezzi. Per la prima volta, infatti, si implementò la piattaforma fino ad allora appannaggio delle sole versioni NT, riservate ad un’utenza business, anche nella versione consumer. Si cambiò l’interfaccia grafica, rendendola particolarmente colorata ed accattivante. Il risultato fu un sistema operativo che è durato ben 6 anni e che Vista non ha sostituito del tutto, considerando che mentre si parla del primo Service Pack per Vista, in parallelo si parla anche dell’imminente uscita dell’ultimo Service Pack per XP, giunto alla terza edizione.
Per quanto riguarda Windows Vista possiamo dire, con oggettiva tranquillità, che la storia non si è ripetuta. Le vendite di Vista OEM, quindi di nuovi computer, sono state al di sotto delle aspettative, in particolare Acer e Lenovo hanno pubblicamente manifestato il proprio malcontento. E’ vero, forse si è sovrastimato l’impatto di Windows Vista sul mercato dei computer, così come ha sicuramente pesato l’uscita a fine gennaio, perdendo l’ondata di acquisti natalizi che da sempre da quel “boost” in più a qualsiasi lancio commerciale. Lasciano però perplessi i dati di vendita della versione Retail che, paragonata a quella di XP, segna circa un 60% in meno.
L’utenza business è pienamente giustificata nella sua prudenza, in quanto migrare da un sistema operativo ad un altro in ambienti di produzione è sicuramente un’operazione da ponderare con grande cautela. Occorre verificare a fondo eventuali incompatibilità per evitare di vanificare preziosi investimenti fatti negli anni. Generalmente l’utenza business ha scelto di attendere il rilascio del SP1 (ormai alle porte) per assicurarsi da un lato di avere un sistema operativo stabile e affidabile, dall’altro per far passare un anno dal debutto, così che si diffonda ampia compatibilità e conoscenza del nuovo OS.
Meno giustificabile è, a mio avviso, la reticenza dell’utenza consumer al passaggio verso il nuovo OS. Troppo spesso ha secondo me giocato il fattore “pregiudizio” contro Vista, secondo cui il nuovo OS sarebbe uscito inevitabilmente “pieno di bug”, “esoso di risorse” e altre amenità più o meno fondate. E’ sicuramente vero che, come tutte le novità, c’è sempre un “fattore rischio” da considerare, ma è altrettanto vero che Vista ha dimostrato di essere “fornito” di bug nella norma e di non richiedere chissà quali PC dalle prestazioni favolose, potendosi adattare anche a macchine più datate, rinunciando ad effetti grafici complessi.
A mio avviso Windows Vista è effettivamente andato peggio del previsto, con risultati di vendita nel complesso deludenti. Personalmente ritengo che questo parziale insuccesso sia dovuto a varie cause, ma essenzialmente individuo in due gli elementi negativi principali. Innanzitutto Windows Vista ha tradito le aspettative iniziali, si doveva trattare di un upgrade rivoluzionario, con un nuovo file system e con una serie di altre novità che avrebbero reso il salto XP-Vista paragonabile a quello 3.1-95. La realtà è stata ben altra, fughe di notizie e problemi in corso d’opera di varia natura, hanno costretto Microsoft a rivedere i piani, col risultato che Windows Vista altro non è che un XP abbellito e irrobustito, ma tutt’altro che rivoluzionario. Seconda concausa secondo me importante sono stati il susseguirsi di ritardi, che hanno generato grande aspettativa per il prodotto, poi delusa dal fatto che, come detto, non si è trattato di un prodotto rivoluzionario. Tutto ciò, sommato al generalizzato e diffuso pregiudizio secondo cui per usare Windows Vista occorre un PC super potente, ha giocato e non poco sulle poco lusinghiere performance di vendita di Vista Retail.