Oggi si festeggia il 50esimo compleanno delle costruzioni LEGO . Il famosissimo mattoncino votato, prima dell’inizio del nuovo millennio, “gioco del secolo”: uno dei premi più importanti nell’industria di giocattoli.
La storia è questa: tutto inizia nel 1932 in Danimarca, quando Ole Kirk Christansen apre una piccola fabbrica di giocattoli in legno alla quale diede il nome LEGO, una fusione tra due parole danesi LEg e GOdt (gioca bene).
Dopo 15 anni Christiansen abbandona l’utilizzo del legno ed individua nella plastica il materiale ideale per la sua produzione dei suoi giochi e, nel 1949 sviluppa il primo prototipo di mattoncino destinato ad invadere il mercato mondiale. Da allora sono state fatte molte modifiche alla forma, colore, design, materiali, però il mattoncino rimane quello che conosciamo noi, sempre lo stesso, lo stesso entrato in produzione dal 1958.
Nel 1963 il materiale plastico originario viene cambiato, si inizia ad utilizzare ABS, una plastica estremamente dura, resistente ai morsi ed ai graffi, non soggetto ad alterazioni di forma, perfetto per mantenere i mattoncini uniti fra loro.
Purtroppo, con gli anni ’90, in seguito all’esplosione del mercato dei videogames inizia la “crisi del mattoncino”: i Lego vengo messi da parte per fare spazio a giochi sempre più moderni e meno creativi. L’azienda cerca di adeguarsi, arriva persino a produrre videogames tematici: Lego Star Wars, Lego Batman, Lego Indiana Jones, ma la concorrenza è agguerrita. La crisi avanza inesorabilmente e nel 2004 si registra un deficit di 200 milioni di dollari.
Attualmente la Lego ha virato verso nuove tecnologie, i mattoncini classici continuano ad essere venduti (sempre di più in scatole monotematiche) ma, la vera novità, sta nell’introduzione della robotica e nell’investimento in un avanzatissimo mercato dei robot. Negli ultimi anni è stato sviluppato un nuovo progetto chiamato NXT, Lego Mindstorms (Mindstorms Firmware).
Mattoncini che possono essere “programmati” tramite computer, controllo remoto di componenti elettronici e meccanici come: monitor, sensori (luce/suono/tatto), motori elettrici, valvole e sensori Bluetooth in grado di interagire con telefonini cellulari nel controllo delle funzionalità del proprio “robot” assemblato. Uno dei sensori più interessanti ed avanzati è l’ ”Ultrasonic Sensor”, in grado di dare la vista ai propri robot lego permettendo alla propria costruzione di vedere e individuare oggetti nello spazio. Può essere utilizzato per evitare ostacoli, per misurare le distanze, per individuare movimenti.
Esiste anche una versione precedente, la RCX, meno avanzata, compatibile solo con Windows, mentre NXT gira anche su Mac ed ha un software di gestione Open Source. L’ultimo protocollo Open Source sviluppato in casa LEGO robotics è quello per l’utilizzo del sistema remote control Power Funcions RC, può essere scaricato come PDF dal sito Hispalug.
Il mondo LEGO oggi è sconfinato: va dai parchi giochi tematici sparsi in tutto il mondo, fino ai Podcast. LAML Radio ha recentemente prodotto e messo in rete molti episodi: storie con personaggi di Legoland, discussioni sulle ultime novità in casa LEGO, concorsi, nuove idee.
Per concludere in bellezza, online Google rende omaggio alla casa danese con un nuovo logo, costruito con i classici mattoncini colorati.
Nota interessante: le scatole di lego che non vengono vendute, vengono fuse e trasformate in nuovi mattoncini, per prevenire il problema di rifiuti plastici non smaltiti e per diminuire l’impatto ambientale.