La triangolazione è una tecnica in grado di calcolare una posizione a partire da altre 2 che invece sono note. Un GPS ad esempio si basa sulla triangolazione tra il dispositivo e i satelliti in orbita (la cui posizione è nota perché sono geostazionari, cioè immobili rispetto a un punto perpendicolare sulla Terra). Perché mai, quindi, un GPS dovrebbe avere bisogno di una ulteriore triangolazione basata sulle reti wifi ?
Perché uno dei maggiori difetti riscontrabili nei GPS è la sofferenza che hanno a gestire la posizione quando si trovano nelle grandi città, con palazzi molto alti, grattacieli e svolte ravvicinate che costringono a ricalcolare molto velocemente la posizione, spesso mandando in loop il sistema. L’idea in sé non è tremendamente nuova, la triangolazione esiste praticamente da quando esistono le onde radio e anzi è una delle tecniche più utilizzate dalle polizie di tutto il mondo, ma il fatto di applicarla al wifi promette una precisione finora sconosciuta. Secondo l’articolo addirittura la precisione sarebbe tale da permettere di muoversi con precisione dentro a un supermercato o a un ospedale, e Apple avrebbe già dato fiducia alla Skyhook Wireless inserendo la sua tecnologia nelle ultime release dei firmware per Iphone e Ipod Touch.
È abbastanza evidente che ormai non c’è più solo una questione di aggiunta di funzionalità nei dispositivi, ma è la sinergia tra tecnologie diverse che garantisce le soluzioni migliori. Non si tratta più di aggiungere il wifi ai GPS “così forse gli utenti lo usano anche come palmare”, “si possono scambiare le mappe” o “sapere chi hanno vicino“; si tratta di integrare una funzionalità in grado di sopperire ad una lacuna abbastanza evidente del prodotto principale, e potenzialmente di migliorarlo parecchio.
In questo caso, certo, solo in un paese in cui il wifi sia abbastanza esteso da dare risultati di nota come gli Stati Uniti. Noi ci dovremmo accontentare (ma sarebbe già un buon passo avanti) della triangolazione tramite le antenne dei cellulari.