Per la rubrica Energia e Futuro, questo lunedì proseguiamo con un post dove non verranno affrontate particolari tecnologie per la produzione di energia, bensì riprendiamo un argomento trattato parecchi mesi fa agli albori di questa rubrica… andremo pertanto a parlare della produzione e della richiesta di energia nei casi reali.
ENERGIA – PRODUZIONE E RICHIESTA
Quando si parla di fonti energetiche e di tecnologie per la produzione di energia spesso ci si concentra sui dati di targa degli impianti, ovvero sulla potenza nominale e (ma questo spesso nei media passa in secondo piano, come evidenziato anche nel precedente post) sul numero di ore equivalenti di funzionamento o sull’energia producibile annualmente.
Questi dati risultano utilissimi per compiere valutazioni globali sulla produzione di energia e sul contributo globale al soddisfacimento della richiesta di energia, ma poco dicono in relazione alle necessità di seguire le richieste di energia delle utenze.
Nel post Capire l’energia: il fabbisogno (e nei successivi 1 e 2) abbiamo già parlato della necessità di produrre l’energia secondo una “curva della richiesta” che varia giornalmente (anche se con variazioni meno marcate) e soprattutto su base stagionale e questo post non vuole essere una ripetizione di post precedenti, ma vuole invece rappresentare un richiamo a quei temi nel momento in cui abbiamo affrontato, nello scorso post, una importante discussione su Energia e Potenza.
Come appena detto l’energia deve venire prodotta al momento della richiesta, e si può riflettere su quanto sia variabile la richiesta pensando all’assoluta imprevedibilità dell’accensione di utenze elettriche durante la giornata dando uno sguardo alla curva nera del seguente diagramma (già utilizzato nel post Capire l’energia: gli impianti idroelettrici ed un “caso reale”):
Trascurando le altre curve si individua una quota sempre presente di richiesta durante l’intera giornata, ed una parte restante che in maniera più o meno accentuata varia presentando comunque due picchi distinti di consumo.
Nel diagramma le grandezze sono espresse in MW e sono quindi le potenze effettivamente impegnate dalle utenze al 20 dicembre 2006 (dati del gestore elettrico).
La produzione di energia elettrica viene suddivisa in vari impianti in funzione delle rispettive caratteristiche peculiari (esposte in maniera più ampia nei post precedentemente indicati):
- Impianti termoelettrici a vapore (tradizionali, geotermici o nucleari, gli ultimi non presenti in Italia) principalmente per il carico di base, ovvero per la quota costante durante il giorno
- Impianti termoelettrici a turbina a gas in ciclo semplice e combinato principalmente per seguire la richiesta durante i picchi
- Impianti idroelettrici e piccole turbine a gas a ciclo semplice per le richieste “istantanee” delle utenze
Alla luce di quanto esposto nell’ultimo post sulle problematiche della produzione delle varie tecnologie a produzione discontinua (per loro stessa natura), è evidente come una loro introduzione nello scenario energetico nazionale (anche in virtù di una rete che non risulta adatta a logiche di tipo smart-grid) crei non pochi problemi nel momento in cui tale quota diventasse significativa, essendo il sistema di produzione in parte basato sulla predittività della richiesta elettrica in modo da consentire di portare a regime gli impianti più grossi, ed in parte sul “just in time”.
Con questi spunti invito tutti ad una discussione costruttiva nei commenti in quanto l’introduzione delle tecnologie quali solare ed eolico nello scenario elettrico verrà trattata in seguito, lo scopo di questo post è favorire la riflessione sui problemi, non innescare una guerra tra pro e contro di una qualsiasi tecnologia
Vi aspetto come sempre lunedì prossimo