Un nuovo sito di social networking ha colto la mia attenzione per la sua particolarità. Si chiama MyG-Life mira a mettere in comunicazone tra loro giovani che vivono in zone disagiate, dove spesso anziché studiare si finisce per imboccare vie ben poco formative.
Il social network ha infatti una finalità non solo sociale ma anche propriamente educativa, in quanto mira ad educare i giovani circa il mondo e le possibilità offerte dalla computer grafica.
Il funzionamento è relativamente semplice. La struttura è data dal classico “pacchetto” di features proprie dei social networking sites, ovvero profilo, messaggistica, rating e così via. I ragazzi sono però incentivati a commentare alcuni giochi web-based, provandoli, valutandoli e addirittura migliorandoli.
Nel sito sono infatti disponibili vari tutorial che insegnano le basi della computer grafica e della programmazione legata al videogiochi. Attualmente il progetto è in beta, attivo solo in West Virginia ma l’obiettivo è di rendere internazionale il progetto nella seconda metà del 2008.
Pare che il vero target di tutta l’iniziativa siano i ragazzi israeliani e palestinesi, con il chiaro scopo di metterli in comunicazione e unirli in una socialità costruttiva usando il “collante” del social network e del collaborare insieme allo sviluppo di videogiochi. Gli organizzatori hanno inoltre confermato che vorrebbero estendere l’iniziativa in aree strategiche dell’Asia.
Trovo l’idea decisamente interessante, è ormai chiaro che per superare odi e divisioni di lunga data bisogna puntare sui giovani. Gli adulti ormai sono una “battaglia persa” perché hanno un vissuto e delle esperienze troppo forti da cancellare. Al contrario ai giovani è possibile insegnare che, come cantava il grande De André, sono tutti ragazzi con “lo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore”.