Nel padiglione della General Motors GM al NAIAS (North American International Auto Show) di Detroit, la novità più importante non è stata un’automobile ma un carburante: il buon vecchio etanolo.
Il problema principale dell’etanolo è da sempre rappresentato dalle risorse dalle quali estrarlo; attualmente esso può essere prodotto solo tramite “rottura chimica” utilizzando coltivazioni ricche di zuccheri come ad esempio il mais e la canna da zucchero.
Questo ovviamente rende l’etanolo estremamente costoso, dipendente dall’agricoltura ed estraibile esclusivamente da cibo: un assoluto controsenso dal punto di vista della sostenibilità.
Esso rappresenta sì un buon, se non ottimo, carburante dalle elevate prestazione ma, purtroppo, gli elevati costi di produzione annui lo rendono un prodotto fuori mercato.
Un nuovo approccio sviluppato dalla Coskata Inc. dell’Illinois e chiamato “Cellulosic Ethanol Production”, promette invece di produrre etanolo in maniera economica, sostenibile ed efficiente, da (virtualmente) qualsiasi cosa che abbia origine organica; la lista è lunga e comprende anche la ‘monnezza comune: copertoni, scarti di coltivazione, liquami, rifiuti domestici, urbani, industriali ecc…
L’approccio di estrazione di GM inizia, più o meno, in maniera tradizionale mettendo i vari scarti organici in un grande tritatutto; ll composto che ne fuoriesce viene esposto a del plasma che fa fermentare il tutto rilasciando gas carbonico. Il gas sale in aria dove batteri anaerobici naturali “mangiano” le molecole del gas stesso e allo stesso tempo espellono etanolo e vapore acqueo. Questo mix a sua volta sale e viaggia attraverso una serie di tubi dotati di una speciale membrana separante.
Il raccolto finale è acqua pura ed etanolo puro.
GM, che da tempo è promotrice di studi per lo sviluppo di energie alternative (solare, idrogeno…) sta pianificando di finanziare aggressivamente Coskata e di sviluppare questa tecnologia innovativa. Mentre molte altre ricerche in questo settore sono ancora in fase di sviluppo, General Motors annuncia che un impianto pilota inizierà a produrre carburante già prima della fine del 2008 e per il 2011 sarà attivato un impianto su larga scala, capace di produrre da 50 a 100 milioni di galloni d’etanolo per anno. Praticamente: l’1% dell’attuale produzione mondiale di etanolo.
Da quanto dichiarato, il prezzo di produzione per gallone di carburante sarà approssimativamente 1 dollaro ma verosimilmente, con tasse e altri costi arriverà, sul mercato a 2 dollari.
Inoltre Coskata dichiara di essere in grado di produrre più di 100 galloni di etanolo da una tonnellata di materiale secco, usando solamente un quarto dell’acqua attualmente utilizzata nel normale processo di estrazione dell’etanolo.
Fonte: www.usatoday.com