Dopo l’autorevole presa di posizione del celebre Ron Jeremy – panciuto satiro battezzato dai fan “il Charlie Chaplin del porno” – contro i videogiochi violenti, un’altra “celebrità”, senz’altro meno affabile e simpatica del protagonista di Tromeo e Giulietta e Orgazmo, ha detto la sua sulle problematiche conseguenze della violenza videoludica nella personalità dei bambini.
Parliamo di Charles Manson, musicista, ispiratore di artisti ed assassini, nonché a sua volta pluriomicida, il quale si è detto sconcertato da Left 4 dead 2: il livello di violenza contenuto è “sconcertante anche per chi ne ha viste una o due in più del tipico padre di famiglia”.
Il titolo della Valve è in effetti zeppo di violenza, con sequenze splatter degne della migliore tradizione horror. La varietà di orribili non-morti che ci si trova a fronteggiare è l’ambientazione immersiva, vero trademark della software house, contribuiscono a rendere il gioco sconsigliato a chi non abbia i nervi saldi e lo stomaco forte.
E la vecchiaia, almeno in questo senso, deve aver giocato a Manson qualche brutto tiro.