Un commento di un lettore ad un mio recente articolo mi ha fatto riflettere sul fatto che oggi, per vivere appieno la rivoluzione digitale e gli strumenti partecipativi che il Web 2.0 ci mette a disposizione, è fondamentale conoscere l’inglese.
È un po’ una scoperta dell’acqua calda, ma troppo spesso si sottovaluta l’importanza di conoscere approfonditamente (e non a livello “scolastico”, come leggo su molti CV) la lingua inglese. Lo stesso Tambu si è recentemente posto alcune domande in un suo bel post sull’argomento.
Effettivamente l’impressione generale che ho degli italiani è di pigrizia nei confronti dell’apprendimento della lingua straniera più importante per il business. Certo, la scuola ha le sue gravissime responsabilità perchè dedica lo stesso numero di ore a latino e inglese, spesso l’inglese è male insegnato e così via. Tuttavia, di fronte all’importanza enorme di conoscere l’inglese ci si dovrebbe muovere da soli quando la scuola non lo fa.
Gli strumenti ci sono e sono pure tanti. Innanzitutto c’è Internet che, se usato frequentemente ed intelligentemente, è un’infinita risorsa di materiale in inglese utili per migliorare il proprio vocabolario. Per i più volenterosi c’è la tv satellitare che trasmette anche in lingua originale, cosentendo di effettuare un utilissimo esercizio di comprensione mentre, contemporanamente, ci si diverte.
Insomma, oggi Internet e inglese sono due competenze dalle quali non si può prescindere, qualsiasi lavoro si faccia e qualsiasi strada si voglia intraprendere. Arroccarsi in poco lungimiranti posizioni di chiusura è secondo me sciocco, come sciocco è voler a tutti i costi la “localizzazione” in lingua di qualsiasi prodotto. Come giustamente rilevava Tambu, in Italia un prodotto localizzato (non solo un film) quasi certamente non venderà.
Sono più fortunati di noi, ad esempio, gli spagnoli la cui lingua è sicuramente molto parlata nel mondo e apre ampie possibilità di interazione. Paesi come il nostro, invece, devono necessariamente conoscere alla perfezione l’inglese per relazionarsi con gli altri. Basti pensare che nel nord europa i ragazzi vengono abituati a studiare e conoscere la lingua inglese fin dalla più tenera età, perchè è ben chiaro che con la lingua madre andranno poco lontano.
Sicuramente ciò è dovuto al fatto che la maggioranza della popolazione, anche giovane, l’inglese non lo sa, ma è anche vero che chi lo sa in Italia non si attiva a mantenerlo e a migliorarlo. Il mio consiglio a chi vuole emergere dalla massa e distinguersi in questa fase così delicata è quello di studiare l’inglese e arrivare a conoscerlo come l’italiano.