Rientrando dal CES 2010, durante il volo interno di collegamento tra Las Vegas e New York, ho avuto modo di provare il nuovo servizio di navigazione Wi-Fi onboard messo a disposizione da Gogo. Viaggiando abbastanza spesso, e ahimè pressoché sempre per lavoro, aspettavo da tempo l’occasione di provare questo servizio, così da rendere un po’ meno noiose e per quanto possibile produttive le ore passate in aereo.
Il servizio funziona in modo estremamente intuitivo: una volta raggiunta la quota di 10.000 piedi, quindi oltre i 3.000 metri indicativamente, è possibile collegarsi ad una wireless disponibile nell’aereo, indicata come gogoinflight. Una volta aperto il browser è necessario registrarsi, al pari di qualsiasi altra tipologia di connessione wireless a pagamento, completando la procedura con pagamento tramite carta di credito.
Il costo è complessivamente contenuto: per un volo di circa 5 ore di durata è pari a 12,95 dollari (meno di 10,00€ al cambio attuale), con la possibilità di usufruire per lo stesso prezzo di un pass promozionale della durata di 24 ore, utile in caso di tragitto che prosegue con un secondo volo servito da Wi-Fi onboard.
La navigazione è nel complesso sodisfacente: non ho avvertito particolari delay nell’apertura delle pagine, salvo alcuni blocchi della durata di alcune decine di secondi che però non hanno mai impedito di completare il caricamento della pagina. Questo fenomeno si è ripetuto un paio di volte in circa 2 ore e mezza di navigazione, facendomi a onor del vero pensare che fosse più legato al notebook in uso che al limiti della banda a disposizione.
La velocità di download da server ftp, sempre che uno vada in aereo per scaricare un file di grosse dimensioni, è stata mediamente attorno ai 100 Kbit al secondo da varie fonti: un risultato non di certo spettacolare, ma considerando da dove si sta navigando di ottimo livello.
Il servizio, quindi, funziona e pure molto bene. Le tariffe mi sono parse essere decisamente interessanti, compreso un pacchetto mensile proposto a 29,99 dollari che si rivela particolarmente economico a chi vola tanto oppure ha in programma una sequenza di scali in un periodo di tempo ridotto. Tecnicamente, quindi, la mia esperienza è stata indubbiamente positiva.
In termini più “sociali”, non posso che vedere in modo altrettanto positivo il proliferare di questa tipologia di servizi, non solo per l’utente business quanto anche per chi sta volando per piacere. Se da un lato vedo con un certo timore la possibilità di utilizzare i telefoni cellulari in volo, non per problematiche tecniche quanto per il venir circondato in volo da persone che parlano e dalle quali, per ovvie considerazioni, non è possibile allontanarsi, la disponibilità di servizi Wi-Fi migliora la qualità del tempo trascorso in aereo, così come già da vari anni ha trasformato i tempi morti di attesa negli aeroporti.
Tutto questo, beninteso, fino a quando gli utenti Wi-Fi onboard non inizieranno ad utilizzare in modo massiccio Skype per chiamare in aereo. Allora l’incubo del cellulare in volo si materializzerà, inesoaabilmente, rendendo la cabina di aereo ancor più una babele linguistica di quanto già non sia. Speriamo, per questo, che qualche anima pia inserisca apposite regole nei firewall.