Nell’ambito di una campagna di ristrutturazione del sistema mediatico nazionale, il più fotografato presidente francese di tutti i tempi, ha recentemente lanciato una proposta sulla tassazione degli abbonamenti Internet.
I proventi della tassazione, stando a ciò che si conosce della bozza di proposta, confluirebbero in un compenso alla TV pubblica che, secondo Sarko, andrebbe “ripulita” dagli spot e consegnata alle autentiche finalità di un servizio pubblico.
Quanto dovranno, eventualmente, contribuire gli utenti di Internet alla copertura di quasi un miliardo di euro che la TV pubblica francese attualmente raccoglie dalla pubblicità, sarà interessante scoprire. Di certo quel budget tornerà nelle mani di qualche privato, che sarà ben contento di perdere un grosso competitor nella raccolta pubblicitaria. Ma questo basta ad affermare che la manovra sia finalizzata a favorire i signori dell’emittenza?
È d’altronde difficile che una ipotetica sovrattassa di 1 euro/mese sui 16.1 milioni di abbonamenti Internet francesi, capace di generare da sola quasi 200 mln di Euro l’anno, possa bloccare la rivoluzione digitale. Più facile è in effetti ipotizzare che restituirà al pubblico una TV di maggior qualità, diversa da quella che ha fatto scappare, fra gli altri, anche tanti internauti.
Fonte: Dailytech