Mercoledì mattina, mentre sonnecchiavo al semaforo in scooter, un furgoncino arancione ha catturato la mia attenzione: “We’re mapping your world” c’era scritto sopra, e un utilizzatore di Mio C710 come me non ha certo faticato a riconoscere il logo TeleAtlas. Ebbene sì, a poche centinaia di metri da casa mia, in un budello semisconosciuto di Genova, si stava procedendo all’aggiornamento delle mappe. Se non avessi avuto dannatamente fretta e non fossi stato colto così alla sprovvista sono quasi certo che adesso avremmo una bella video-intervista (so essere abbastanza convincente quando voglio) invece di questo articolo, ma voglio lo stesso scrivere quella che sarebbe stata la mia domanda principale, e che mi ha ronzato in testa durante tutto il giorno:
“Ma chi vi sceglie il percorso?”. E’ una domanda che non credo mi sarebbe venuta in mente se non lo avessi visto in quella viuzza, una viuzza che il mio navigatore conosce ma che non considera quasi mai. Lo scopo dei furgoncini – TeleAtlas ne ha 22 in giro per l’Europa – è quello di riprendere ogni dettaglio della strada percorsa tramite le telecamere installate sul tetto e di georeferenziare tutto tramite un GPS particolare; le riprese consentono di dirimere dubbi circa la presenza di semafori, tratti di strada paralleli, sensi di marcia, eccetera… Sono abbastanza certo che il furgone non si limiti a girare senza meta riprendendo tutto, ma non è nemmeno possibile che si limiti a percorrere solo strade in cui qualcuno ha fatto una segnalazione di incongruenza nei dati delle mappe esistenti. D’altro canto, anche percorrere scientificamente TUTTE le strade di una città è un’impresa mica da poco, e per conformazione, traffico e sensi di marcia quasi impossibile in un tempo ragionevole. Ammetto che ci sto ragionando ancora adesso: la mia teoria è per una via di mezzo: mentre percorre le strade “problematiche” filma e traccia tutto quello che incontra, integrando in questo modo i dati necessari con altri suppletivi, ma mi interessa parecchio il vostro parere.