Il bello dell’informatica è che le cose evolvono in fretta, anzi “esponenzialmente” secondo alcuni. In questo post mi chiedevo come mai lo storage di Google si concentrasse sulla posta elettronica e cosa sarebbe successo al lancio di Gdrive. Due mesi dopo Gdrive sembra proprio in dirittura d’arrivo, le voci si fanno sempre più insistenti, ma non solo: sebbene non sia molto propenso a dare credito a soffiate incontrollate, c’è una ricerca di Isuppli Corporation a proposito della prossima probabile creature di Mountain View. Secondo questa ricerca lo spazio per utente potrebbe essere di 50 Gigabyte, cioè 10 volte tanto l’ammontare di spazio messo a disposizione dai diretti concorrenti come AOL. Si ripeterebbe la corsa verso l’alto iniziata con l’uscita-bomba di Gmail, che costrinse tutti i player del settore ad aumentare la capienza delle caselle di posta, ma con una differenza: mentre con la posta è sufficiente annunciare un ritocco della capienza e puntare sull’overbooking dei server (tanto i flussi di mail sono sempre simili, e nessuno passa il tempo a mandarsi allegati pesanti, specie se la dimensione per singolo messaggio resta fissa e piccola), nello storage online questo non può avvenire. Gli utenti non si aspettano massimali di dimensione dei file, e in qualunque modo essi decidano di usarlo (backup, spazio per le foto, filmini dei bambini, pirateria…) basta una linea un po’ superiore al 56k e i file fluiranno copiosi nei server remoti.
Potenzialmente questa operazione è in grado di spazzare via chi non saprà adeguarsi al nuovo – ancora ipotetico – standard. In secondo luogo la ricerca di Isuppli stima in 25 centesimi (di dollari) a Gb il costo per Google, cioè 12,5 dollari per utente a fronte di un ipotetico ritorno in clic pubblicitari di 50$ annui. Con una ipotesi di 4,2 milioni di utenti Google dovrebbe fornire a regime 210.000 Terabyte di spazio disco, ma ne ricaverebbe 210 milioni di dollari all’anno.
La ricerca conclude con uno dei possibili scenari che questo servizio offrirebbe, con chioschetti offerti da Google negli aeroporti o in punti strategici ove sarebbe possibile accedere con rapidità ai files sul Gdrive (e naturalmente alla posta e ai documenti e alle foto) dietro pagamento di un piccolo costo, oppure al fatto che viaggiando ci sarà sempre meno bisogno di portarsi tutto dietro. E’ all’incirca per questo che quando dico che sono innamorato dell’ Asus EeePC faccio spallucce quando i miei amici mi dicono “ma solo 8 Gb di disco? non è poco?”