Una volta a Natale la cosa peggiore che ti potesse capitare era andare con la famiglia alla tradizionale veglia di mezzanotte e tornando a casa trovarla svaligiata da qualche ladro, lesto nell’approfittare dell’assenza di tutti per farsi egli stesso il proprio regalo di Natale.
Più in piccolo, e senza un peste bionda a sparigliare le carte, la trama di “Mamma ho perso l’aereo”.
Adesso con l’avvicinarsi delle feste si moltiplicano i comunicati da parte delle software house che operano nel campo della sicurezza e, con una frequenza che sfiora il terrorismo psicologico, veniamo informati sui pericoli della rete, tutti mirati a sfruttare la nostra bontà natalizia per alleggerirci il portafoglio.
Da una parte ogni volta che vedo una di queste note informative penso che arrivino a sfiorare l’eccesso di allarmismo, dall’altra vedo però che a furia di battere il tasto anche gli utenti meno smaliziati cominciano a porsi il problema della sicurezza in modo più completo.
Una volta era sufficiente avere un antivirus aggiornato per poter dormire sonni quasi tranquilli, ora i cybercriminali puntano alla cosa più vulnerabile che c’è in un PC, l’utente davanti allo schermo. Gran parte delle truffe oggigiorno passano per una azione volontaria dell’utente, come inserire la sua password dietro richiesta di un fantomatica e allarmata email del servizio clienti Banco Posta, oppure immettere i dati della propria carta di credito per effettuare una donazione a un inesistente bambino sofferente o il pagamento delle spese doganali per reclamare un inesistente pacco regalo.
Il compito di un antivirus è quindi oggi quello di scoprire le pagine false create ad hoc, fermare le email degli spammer specializzati in phishing. Ma quando un utente è utonto non c’è programma che tenga. A questo punto la prevenzione e l’informazione sono davvero le armi migliori.
Ci avviciniamo quindi al Natale tra finte cartoline Hallmark pronte a infettarci il PC, tra richieste di amicizia di persone che si presentano come vecchi amici e invece ci vogliono solo far atterrare sulla loro paginetta succhiadati, tra le tentazioni di oggetti di lusso a prezzi stracciati che dietro la doratura nascondono una trappola per la nostra carta di credito, tra email che ci propongono lavori part time per arrotondare e guadagnare quella tredicesima che non arriva, ma nascondo loschi giri di riciclaggio di denaro sporco.
Una volta a Natale erano tutti più buoni…