Un recente studio ha dimostrato che la penetrazione nel mercato dello standard HDMI è sempre più evidente e, conseguentemente, che la connessione digitale che più di altre ne sta soffrendo la concorrenza è lo standard DVI.
Per chi non lo sapesse, lo standard DVI (Digital Visual Interface), introdotto nel 1999, ha rappresentato il primo standard per il collegamento digitale di monitor per personal computer in grado di soppiantare l’immortale VGA. I vantaggi derivanti dall’uso di una connessione digitale scaturiscono da diversi fattori. Innanzitutto essendo assente un DAC (Digital To Analogic Converter) necessario per convertire l’immagine digitale elaborata dalla scheda video in un segnale analogico fruibile dai monitor con ingresso VGA, la qualità dell’immagine è complessivamente migliore. Inoltre il segnale digitale è meno soggetto ad interferenze e la circuiteria per gestirlo è molto meno complessa, il che si traduce in costi inferiori per i produttori di hardware.
La diffusione dello standard DVI è stata inizialmente contrastata dalla scarsa diffusione di schede video in grado di supportarlo, specie se consideriamo il mondo delle schede video integrate su scheda madre. Tuttavia l’adozione di monitor LCD TFT negli ultimi anni ha sicuramente contribuito a valorizzarlo al punto che, ad oggi, la connessione DVI è la più diffusa tra quelle digitali nell’ambito dei personal computer.
Lo standard HDMI (High-Definition Multimedia Interface) è stato sviluppato da un consorzio composto da diverse aziende produttrici di elettronica di consumo (tra cui citiamo Sony, Philips, Toshiba, Hitachi, ecc…) allo scopo di introdurre nel mercato una connessione digitale non compressa in grado di trasportare sia il segnale video, che il segnale audio. Il corrispondente analogico dello standard HDMI è il collegamento SCART, diffusissimo in tutte le nostre case e prediletto per il collegamento tra il televisore ed apparecchi audio-video esterni come, ad esempio, i video registratori, i lettori DVD, i decoder digitali, ecc…
Lo standard HDMI ha raggiunto il mercato nel 2002 e ha subito da allora ben quattro revisioni che ne hanno arricchito le funzionalità permettendo di gestire un numero sempre crescente di GB/s in termini di bitrate. La più recente versione è la 1.4, rilasciata nel Maggio di quest’anno, che ha incrementato la risoluzione massima supportata fino a ben 4096×2160, oltre ad aver introdotto il connettore Micro HDMI che farà sicuramente gola a moltissimi produttori di videocamere digitali ed altri dispositivi mobile.
Lo studio con il quale è stato introdotto questo post afferma che lo standard HDMI ha un ritmo di crescita annuale del 20,3%, mentre la diffusione di dispositivi con collegamento DVI decresce ad un ritmo annuale del 8,1%. Le motivazioni principali legate a questo risultato sono differenti. La prima è l’adozione del HDMI quale standard di riferimento in tutti i televisori LCD e al Plasma e per tutte le console che supportano almeno una risoluzione HD-Ready, adozione giustificata dalle ridotte dimensioni del cavo/connettore e dalla sua capacità di gestire sia l’audio multicanale che il video ad altissima risoluzione. Inoltre anche nel mondo dei personal computer sono disponibili da un po’ di tempo schede video e monitor che supportano l’HDMI.
Il problema principale che vorrei sottoporre alla vostra attenzione è che mentre l’HDMI si diffonde a discapito del DVI, un altro standard per il collegamento digitale di display è presente sul mercato e si chiama DisplayPort. Quest’ultimo è stato presentato nel 2006 dalla Video Electronics Standards Association (VESA), un’associazione che chi segue il mondo dell’informatica da almeno un decennio conoscerà sicuramente per la sua volontà di promuovere lo standard SVGA (800×600) a discapito della risoluzione VGA di 640×480. In realtà DisplayPort più che un diretto concorrente dell’HDMI, dovrebbe rappresentare la naturale evoluzione del DVI perché esattamente come quest’ultimo è stato pensato principalmente per il mercato dei personal computer e gestisce solo flussi digitali video. Rispetto all’HDMI lo standard DisplayPort può vantare costi di produzione più bassi (la circuiteria per la sua gestione è molto semplice), un bitrate pari a 10,8 GB/s destinati interamente al video ed una resistenza maggiore alle interferenze che gli consente di garantire l’integrità del segnale su un cavo lungo fino a 15 metri ad una risoluzione di 1080p.
Inutile dire che, come tristemente già successo in altre occasioni nella storia delle tecnologie destinate all’informatica ed al multimedia, ancora una volta il disaccordo tra consorzi ed associazioni ha portato alla produzione di due standard il cui ambito d’uso rischia di compenetrarsi eccessivamente al punto da creare quella confusione agli acquirenti finali che, evidentemente, sembra non essere una priorità per tutte le aziende coinvolte.