Per la conferma ufficiale dovremo attendere ancora qualche giorno, fino al 4 novembre, data in cui Fiat presenterà il piano industriale quinquennale, ma dalle scarne dichiarazioni diffuse fin’ora, sembra che le voci e le speranze maturate tra gli amanti dell’Alfa Romeo dopo l’acquisizione di Chrysler siano destinate a concretizzarsi.
L’erede della Chrysler 300 C, “berlinone” fortemente Hummer style, con linee tese e proporzioni massicce, ma che per un periodo ha goduto di una certa popolarità anche in Italia, è ormai alla fine del suo sviluppo. Secondo Alfredo Altavilla, presidente di Fiat Powertrain (divisione che progetta e produce i motori per tutti i mezzi del gruppo Fiat) ha fatto sapere che dal nuovo pianale saranno derivati anche due modelli con blasoni italiani installati sul cofano.
Quali saranno i marchi che beneficeranno della nuova base di origine statunitense ancora non si sa, ma sembra impossibile che Fiat possa decidere di deludere le aspettative degli “alfisti” dopo un decennio di (se pur vaghe) promesse.
In arrivo anche unità a benzina di grossa cilindrata (anche se il mercato predilige sempre di più unità compatte turbocompresse), un V6 progettato e prodotto da Chrysler, che andrebbe a sostituire l’attuale 3.2 che equipaggia i modelli di punta di Brera, Spider e 159, che pur con una pesante rivisitazione delle teste da parte dei motoristi Fiat, è un motore di proprietà di GM, prodotto in uno stabilimento australiano (sì, dall’altra parte del globo) che rappresenta l’ultima eredità non ancora cancellata della travagliata e breve love story tra il gruppo italiano e quello statunitense.
Le future grandi berline destinate al mercato europeo saranno fabbricate in Italia, negli stabilimenti Bertone, recentemente acquisita da Fiat. La produzione non inizierà prima del 2011.
Alcune indiscrezioni però sarebbero ancora propense a lasciare fuori il marchio Alfa Romeo, predestinando i due modelli previsti a Lancia e Maserati.