Ieri sera in un grande negozio di elettronica mi è cascato l’occhio sul DVD di Wikipedia. Magari ero l’unico che non ne conosceva l’esistenza, ma non credo: per quelli che hanno fatto la faccia stupita come me, dico che è uno dei due progetti volti a portare l’enciclopedia libera anche offline.
A me la cosa sembra un paradosso. Prima di tutto perché wikipedia è una “cosa” informe e sempre in crescita, e oggi su un DVD ci sta ma domani non è detto. Ma soprattutto perché per produrlo è necessario per forza di cose fare una fotografia dei contenuti ad una certa data (in questo caso maggio 2007), mandando a imperitura memoria anche gli errori. Se la differenza vi sembra sottile, vi dirò che online un articolo me lo posso rivedere a distanza di giorni e trovarlo variato in modo anche sostanzioso, ma se l’unica wikipedia cui ho accesso è su un dvd…
In secondo luogo – nonostante mi sembri un tentativo lodevole e un modo sacrosanto di raccimolare denariper la Wikimedia Foundation – produrre un dvd di quel tipo significa ammettere la sconfitta nella lotta al digital divide delle infrastrutture di rete. La montagna che va da Maometto farà contento Maometto, ma non le altre montagne che la devono imitare o gli amici di Maometto che non ricevono visite. Io vedo wikipedia come una specie di “servizio universale” al pari del telefono: con tutti i suoi errori e gli scandali reali o presunti è un patrimonio enorme del genere umano. Si potrebbe cavalcare la teoria per cui avere accesso a wikipedia è necessario quanto il telefono (che ricordo, Telecom è costretta a portare ovunque per legge). Se ce la servono su un dvd, imprecisa, mozzata e aggiornata a 6 mesi prima questa teoria è un po’ più debole. Sarebbe piuttosto meglio se la diffusione di internet si facesse ancora più permeante ed economica, cosicché il prossimo dubbio da dirimere tramite wikipedia possa essere sciolto agevolmente navigando da un cellulare o tramite un hot spot wifi.