Dare la caccia alle automobili di Google Street View è oramai una competizione sportiva diffusa in tutto il mondo e se Google vorrebbe farci credere che a fare le foto e a prepararle meticolosamente per la pubblicazione in Google Maps sia un simpatico e infaticabile cameraman (nel senso che ha una fotocamera al posto della testa) ormai le reali sembianze delle Google car le conosciamo e non sono così belle come nelle animazioni in stop motion.
Recentemente però sono stati introdotti nuovi mezzi che non credo siano esattamente l’ultimo ritrovato della tecnologia, ma che di sicuro rappresentano un gran vantaggio in termini di efficienza economica e impatto ambientale: i tricicli.
Il nuovo ritrovato del reparto ricerca e sviluppo di Google in realtà non andrà a sostituire le automobili avvistate fino ad oggi. I tricicli serviranno per percorrere e fotografare tutte quelle aree che non sono raggiungibili dalle auto, come piazze, centri storici e piste ciclabili.
Chissà che la decisione di documentare anche tutte le strade non aperte alle auto, oltre che a una volontà di documentare il più dettagliatamente possibile i centri abitati non sia anche un progetto in linea con la politica votata alla sostenibilità delle attività dell’uomo, di cui Google non è nuova.
Google infatti investe molto, oltre che nell’efficienza dei data center (da cui ovviamente ottiene un diretto vantaggio in termini di risparmio energetico) anche sulla ricerca di nuove tecnologie per la produzione di energia da rinnovabili.
In tutta Europa, ma non solo, esistono da anni grandi progetti per la realizzazione di una rete viaria dedicata alla cosiddetta mobilità dolce, destinata ai soli mezzi a propulsione umana.
Evitare distinzioni nella moderna “cartografia” tra strade carrabili e vie destinate alle bici, non sarà certo una rivoluzione, ma un altro piccolo passo verso alcune tematiche legate non solo all’inquinamento ma anche ad ambiti come l’urbanistica.
Benvenga quindi questa novità a basso contenuto tecnologico da Google.