Credo che esistano ben poche personalità di spicco della comunità open source in grado di rivaleggiare con Richard Stallman quanto a notorietà, fama e… idolatria (Linus Torvalds è uno di questi, grazie alla diffusione di Linux).
Nel bene e nel male ha rappresentato un (il) punto di riferimento per quanto riguarda lo sviluppo non soltanto di software gratuito, ma di una filosofia che propaganda ormai da una quarto di secolo il concetto di software “libero” (sebbene esistessero già da tempo iniziative simili, anche se isolate).
Purtroppo complice forse anche l’inclemente età che avanza, sempre più si sta dimostrando un pessimo portavoce di questi “valori”, con iniziative e uscite che travalicano la semplice e civile diversità d’opinione…
E’, infatti, di pochi giorni la notizia di come abbia pubblicamente additato Miguel de Icaza, noto sviluppatore che tanto ha fatto per la comunità (GNOME e Mono sono fra le sue creature più conosciute e apprezzate, e… non sono le sole), d’essere un “traditore” per il solo fatto di essere coinvolto in CodePlex.
Questi è un progetto di Microsoft che, ovviamente, rappresenta il male assoluto per Stallman, a prescindere da qualunque intento. Poco importa che si tratti di un sito di hosting di progetti (sulla falsariga di SourceForge o Google Code), e per i quali non accampa alcun diritto su codice, documentazione e informazioni depositativi, come si può chiaramente leggere dai termini della licenza d’uso.
Insomma, basta accostare il proprio nome a quello della “BigM” per essere automaticamente marchiati dell’infamia del tradimento. Gli atti, cioè sgobbare per la comunità, non sono importanti.
D’altra parte Stallman non ha mai nascosto la sua profonda (ma soltanto recente, come vedremo più avanti) avversione per C#, tant’è che nell’ultima intervista continua a sollecitare la disinstallazione di applicazioni sviluppate con questo linguaggio (in particolare quelle che lui definisce “core“, quindi essenziali / critiche).
Non si scaglia apertamente contro Mono, ma visto che l’unico compilatore incluso nel progetto è quello per C# (è stato avviato anche un progetto per realizzarne uno per VB.NET), non è chiaro che senso avrebbe Mono togliendo di mezzo C# o non usandolo, se non per qualche progetto banale.
Il che suona decisamente anomalo, visto che nel 2001 lo stesso personaggio annunciava trionfalmente il supporto a due progetti, Mono e DotGNU (che hanno intenti simili):
“Mono will enable you to run your C# programs on the free GNU/Linux operating system using exclusively free software. With Mono, you will be able to use C# if you wish, without surrendering your freedom to study, share, change, and generally control all the software that you use.”
Cambiare idea è lecito, ci mancherebbe, ma certo è difficile leggere di così pesanti ribaltoni (anche se noi italiani ci siamo forse un po’ abituati grazie ai nostrani saltimbanchi della politica). Comunque più che di passare a idee diametralmente opposte, qui sembra di trovarsi di fronte a una persona che non sa nemmeno lei cosa voglia (arrivando anche a confondere arbitrariamente Mono e C#):
C# non va bene perché è “pericoloso”, e riguarda qualunque implementazione “libera” (quindi anche il suo DotGNU), causa cospirazione della solita Microsoft. Implementare C# non è necessariamente un male, specialmente se è “libero”. Infatti il problema non è nel C#, ma nelle applicazioni scritte in C#. Ma C# potrebbe venire a mancare, quindi è meglio non usarlo e non installarne le implementazioni.
Dite che ce n’è abbastanza per una bella camicia di forza? Ma Stallman non è certo nuovo a uscite così “singolari” e spesso poco coerenti. Ne riporto soltanto alcune prese dal web (spesso su segnalazione di un amico con un gran senso dell’umorismo; grazie Marco!), ma abbastanza significative per farsi un’idea di cosa “pensa” quest’energumeno, anche in ambiti diversi dall’informatica:
- le console sono il male perché non possono far girare software “libero”, quindi possederne una è eticamente immorale. I bambini, ai quali non interessa null’altro che farsi una partita, è meglio che siano indirizzati ad altro
- è più importante e gratificante programmare per un progetto open source piuttosto che avere bambini (e addirittura si dispiace per il “non lieto” evento, perché il contributore non potrà lavorarci). D’altra parte “anche le piante possono riprodursi“, dice. Infatti consiglia anche di non farlo
- Sono scettico riguardo all’affermare che la pedofilia volontaria possa danneggiare i bambini. (orig.:I am skeptical of the claim that voluntarily pedophilia harms children. The arguments that it causes harm seem to be based on cases which aren’t voluntary, which are then stretched by parents who are horrified by the idea that their little baby is maturing.)
- attacca la fondazione Gates sulla base di sole voci accusandola di rovinare i paesi in cui opera e spendere soltanto un’infima parte degli stanziamenti ricevuti
- non utilizza il wireless perché il chip montato nel suo portatile (l’XO) ha un firmware che non è “libero” al 100%. In questi casi egli stesso consiglia un esorcismo ma, ironia della sorte, molti firmware sono compilati con GCC
- non naviga su internet. Se gli serve una pagina, manda una mail a un demone, che la recupera con wget e gliela rispedisce indietro
- etichetta, sempre sulla base delle solite voci che gli giungono (che generalmente NON verifica, fidandosi quindi ciecamente di chi gliele propina), OpenBSD di non essere un software “libero” perché, secondo la sua strampalata definizione, contiene software che non lo è. In realtà OpenBSD non contiene alcun software non libero, ma soltanto alcune URL che puntano a repository di questo tipo nel suo gestore dei pacchetti
- ha una sua personalissima definizione di “libertà”, e ciò che propugna è una società in cui ci sia esclusivamente software libero. Il software non libero, quindi, NON dovrebbe esistere (anche se lui stesso vi contribuisce), e non vuole nemmeno una società in cui ci sia questa libertà di scelta
- privatamente dà dei consigli, e pubblicamente altri
La comunità open source è veramente convinta che un personaggio del genere la debba rappresentare? Una persona che dimostra di essere aliena tanto al mondo reale, quanto a quello strettamente tecnologico? Che ha idee confuse e contraddittorie? Che non mostra rispetto per le idee e il lavoro altrui, persino di fondazioni benefiche? Che ha snaturato l’essenza del termine “libero” a suo uso e consumo, arrivando a sostenere la necessità di una società liberticida (con SOLO software libero)?
Edit: la parte dell’articolo nel quale si espone la posizione di Stallman sul tema della pedofilia volontaria presentava sia una traduzione sia l’estratto dell’affermazione originaria dello stesso Stallman, con fonte. La traduzione utilizzata non precisava in modo chiaro e univoco quanto espresso da Stallman in materia, pertanto è stata corretta. Ci scusiamo per il disguido che questo possa aver creato.
Paolo Corsini