In una recente intervista Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia , ha esortato i professori a incoraggiare l’uso di Wikipedia anziché proibilrlo, perchè a suo dire sarebbe un utile strumento da cui partire.
Lo stesso Wales riconosce che, ovviamente, laddove la ricerca avesse ambizioni più accademiche, sarebbe comunque necessario consultare anche altre fonti.
Le grandi critiche mosse a Wikipedia dalle fonti di informazione tradizionale sono tutte legate alla sua affidabilità. E’ certamente un problema che esiste e che spinge, ad esempio, a “lucchettare” alcuni lemmi particolarmente caldi, per evitare atti di vandalismo.
Oltra al vandalismo ci possono poi essere semplici errori in buona fede, commessi da chi ha scritto il lemma. Wikipedia ha reagito qualche mese fa a queste pressioni, con una serie di avvisi che appaiono in evidenza sulla pagina del lemma che avvertono il lettore di eventuali “problemi” che affliggono la voce. Può essere un avviso di voce potenzialmente faziosa, incompleta o addirittura errata.
Per la prima volta un importante punto di riferimento per chi fa ricerche, ammette al pubblico di non essere infallibile. Il risultato? Le visite sono aumentate.
Come sottolinea David Weinberger Wikipedia ha rafforzato il suo successo con questa mossa, che è come voler dire “Io sono come te, e visto che sono uguale a te posso sbagliare come te. Non pretendo di essere infallibile.” Questo approccio piace tantissimo al consumatore, che spesso dimostra di preferire un approccio umano alle promesse altisonanti di altre fonti.
Tornando a Wales devo dire che sono pienamente d’accordo con lui. Wikipedia è uno strumento non solo da far usare ai ragazzi, ma anche da far fare ai ragazzi. Bisogna incoraggiarli ad utilizzare e sfruttare il modello collaborativo “Wiki” perchè, come noto, condividere le idee e le informazioni è il modo migliore per farne nascere di nuove; proibirne o limitarne la diffusione per gelosia ed egoismo è, invece, il modo migliore per allontanare il progresso.
Proprio in quest’ottica di condivisione e sviluppo, Wales ha annunciato che il contenuto di Wikipedia sarà reso disponibile all’interno della licenza Creative Commons che consentirà la libera ridistribuzione del contenuto, modifica e copia per scopi commerciali e non commerciali. Un bel segnale che mette in ulteriore crisi, a mio avviso, il mondo dell’informazione autopoietica, che si proclama infallibile ed “autorevole” per poi smentirsi nei fatti troppe volte.
Mi ha fatto sorridere il fatto che in certi paesi Wales debba convincere i professori a lasciare usare Wikipedia ai ragazzi (che evidentemente la conoscono fin troppo bene), mentre da noi il problema non si pone neppure perchè probabilmente la maggior parte di studenti e professori di Wikipedia e della sua filosofia sa ben poco.