Secondo un recente sondaggio della EIAA (European Interactive Advertising Association) condotto in 10 peasi europei, 169 milioni di persone accedono con regolarità alla rete, e la fascia di età tra i 16 e i 24 ha rivelato di trascorrere più tempo online che davanti alla TV. C’è voluto un po’, ma alla fine lo stiamo capendo che internet è meno passivo della televisione, costringe a pensare ed agire ma permette anche di rilassarsi e offre lo stesso numero – almeno – di informazioni (ma molti più punti di vista). Insomma, la rete può sopperire benissimo alla funzione della televisione: d’altronde perché ora i produttori di schermi li fanno widescreen 16:9? Ma è chiaro, perché tante persone ci guardano i film. Perché molte grandi aziende stanno stringendo accordi per far partire l’IPTV? perché alla gente piace fare tutto dalla stessa postazione. E se non può essere il PC, ecco che le nuove TV hanno il wi-fi e le nuove consolle hanno il browser integrato per navigare, e il digitale terrestre permette di vedere la TV sul laptop, e domani sul cellulare. Ovvero, la TV è un contorno, uno dei tanti servizi possibili sulla rete e nemmeno uno dei più importanti. Aggiungiamo, almeno per l’Italia, che lo scenario televisivo è abbastanza triste e povero di contenuti interessanti, magari relegati ad ore assurde in favore di programmi più “popolari”, e il quadro è completo.
Il sondaggio non parla apertamente di IPTV, ma mi sembra assolutamente pacifico che in qualche modo la fruizione del contenuto televisivo online avrà un suo senso: Joost, Babelgum e i progetti analoghi sono ad uno stadio primordiale, ancorché fruibile, e in futuro riserveranno sicuramente sorprese. D’altronde perché dovrei guardare quel che decide l’omino del palinsesto all’ora che dice lui e per giunta con la pubblicità di mezzo quando posso farmi suggerire un programma potenzialmente interessante in base alla mia profilazione, o da un amico, e guardarmelo quando mi pare tutto d’un fiato?
Ci sono 3 parole nel nostro futuro: internet, social e mobile, e si possono fondere con comodità. TV non è menzionata, è un di cui che sa velatamente di passato, un residuo piacevole di un tempo che non tornerà, ma che resisterà solo se saprà trasformarsi in modo gradito agli ex-telespettatori.