Google Italia è sottoposta ad istruttoria dall’Autorità Garante per la Concorrenza e per il Mercato (AGCM) per verificare se il motore di ricerca abbia abusato della propria posizione dominante nel mercato della aggregazione delle notizie e ricerca online. L’istruttoria è stata avviata a seguito della segnalazione della FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali.
L’istruttoria riguarda in particolare Google News, noto servizio di ricerca che aggrega e classifica le notizie sulla falsa riga di quello che Google Search fa per i siti web. Proprio nella classificazione delle notizie risiederebbe, secondo gli editori, il pericolo di abuso di posizione dominante; poiché i criteri con cui le notizie vengono ordinate non sono del tutto trasparenti, Google potrebbe fare concorrenza sleale agli editori con cui compete per la spartizione degli introiti pubblicitari.
La risposta di BigG giunge per bocca – o per meglio dire, tramite il post – di Josh Cohen, Business Product Manager, il quale non entra nel merito, ma cerca di fare “chiarezza sul meccanismo con cui gli editori possono controllare i loro contenuti sul web”.
Tutto questo episodio suscita almeno due perplessità:
- Era necessario un chiarimento su come funziona Google News? Delle due l’una, o qualcosa non era stato detto prima, e non mi pare, oppure gli editori non hanno approfondito bene come funziona.
- Questo problema esiste solo in Italia? Google News è un servizio web, solo in Italia si configura un abuso di posizione dominante? Non ho trovato notizia di altre nazioni in cui stia accadendo niente di simile. Siamo precursori, o abbiamo imboccato una strada sbagliata?
Sul possibile reato dovrà esprimersi l’autorità garante entro il 15 ottobre, e nessuno può sostituirsi ad essa. Indipendentemente da questo, però, rimane la sensazione che gli editori italiani stiano vivendo un periodo di confusione, probabilmente aggravata dalla crisi economica.
I cambiamenti in atto nel sistema dei media e della editoria in particolare, sono molti, rapidissimi, e in atto ormai da diversi anni. Chi riuscirà a non perdere la bussola in questo momento sarà capace di innovare e cogliere il trend positivo. Gli altri, arroccati in posizioni di difesa di un sistema ormai logoro, o all’opposto, abbagliati da novità futili e passeggere, scompariranno in tempi ragionevolmente brevi, o saranno relegati nelle retrovie.
[update: 01/09/09]
Anche TechCrunch interviene sull’argomento oggi, sottolineando come Google News riceva meno traffico dei siti dei principali quotidiani (Corriere e Repubblica):
It creates hyper-competition, which is really why newspapers (everywhere) are up in arms against Google. They don’t like the Web, but they can’t sue the Web. So they are going after Google instead.
Il quadro che ne viene fuori non è particolarmente positivo per gli editori.