Malgrado una certa diffidenza “culturale”, il raffreddamento a liquido per PC in pc professionali sta prendendo piede sempre più velocemente, e una dimostrazione di ciò è la recente decisione di HP di puntare su questo sistema di raffreddamento, alternativo ai normali e rumorosi dissipatori ad aria, per le proprie workstation grafiche di fascia alta.
Mi scuso in anticipo per la qualità della foto riportata, ripresa dal manuale online della HP per effettuare manutenzione ordinaria sul pc (nel caso specifico, la rimozione del sistema di raffreddamento a liquido per cpu installato sulla workstation z800. Purtroppo non ci sono molte immagini in rete di questo nuovo prodotto, ma si capisce subito che HP ha deciso di puntare, ancora una volta, su un partner conosciuto e affidabile, quale Asetek.
Non è certo la prima volta che HP immette sul mercato un pc raffreddato a liquido, ma gli esempi precedenti (come il Blackbird 002 e il FireBird, frutto della collaborazione sempre tra HP e Asetek) erano di macchine rivolte ad un pubblico, quello dei gamers, decisamente diverso e già abituato a vedere del liquido circolare all’interno del pc.
È la prima volta, invece, che un colosso come HP punta con un prodotto del genere destinto ad un mercato prettamente professionale. E lo fa con le nuove versioni delle Workstation z400 e z800, differenziandosi, oltre che per il costo, anche dal numero di processori (1 e 2 processori della serie INTEL Xeon rispettivamente) e quindi dalla soluzione di raffreddamento a liquido adottato.
Certo non si tratta di un normale sistema che gli apassionati possono acquistare nel negozio sotto casa o online negli shop specializzati. In realtà le differenze da un prodotto del genere sono minime, e a ben guardare si fermano al materiale dei tubi utilizzati.
Come accennato nel sito BSN*, portatore della “storica” notizia, le tubazioni non sono in PVC o silicone, ma inun materiale plastico semirigido ricoperto internamente da un sottile strato di Teflon, che ne garantisce la tenuta stagna nche ad altissime temperature. Il lato negativo è che detti tubi non sono molto flessibili, per cui curve strette sono decisamente impossibili da effettuare con questi tubi. Tuttavia, in un kit già installato all’interno del pc, non lo vedo come un problema. È tutta una questione di trovare la lunghezza e l’orientamento giusti. Inoltre, teoricamente, una volta installato non ci dovrebbe essere il bisogno di smontre tanto spesso il sistema, quindi una ridigidità eccessiva delle tubazioni non è un problema.
Dati riguardanti le prestazioni di raffreddamento non sono ancora disponibili, e sinceramente non mi aspetto prestazioni eclatanti, conoscendo il kit della Asetek su cui è basato il sistema montato sulle workstation della HP. Tuttavia, e questo è quantomeno quello che ci si dovrebbe aspettare, la rumorosità ed alla fine anche i consumi complessivi della macchina sotto stress dovrebbero risultare decisamente ridotti rispetto alla versione con raffreddamento ad aria.
Pur senza giudicare la scelta dei componenti, che solitamente è dettata d un misto di necessità tecniche e commerciali, è interessante notare l’avvicinamento del liquid cooling al mercato professionale. Un avvicinamento reso d’altronde possibile dalla progressiva maturazione delle tecnologie e dal peso dei vantaggi prestazionali e di consumo che il liquido può offrire.
Un punto a favore per HP per aver deciso di cavalcare l’onda (consentitemi il gioco di parole) del raffreddamento a liquido in ambito professionale per prima.