E’ tornato. Italia.it è di nuovo online, e con esso è tornata la valanga di critiche che già avevano travolto il primo tentativo di realizzare un portale web a sostegno del turismo italiano. Critiche dovute al fatto che il portale, seppure ancora nella sua versione beta, come ormai d’obbligo per qualsiasi cosa venga pubblicata online, presenta molte lacune.
Vediamo le principali, prima di passare a dire perché sarebbe sbagliato da parte di tutti fermarsi alle critiche, e perché in molti (soprattutto online) sparano sulla croce rossa, consapevoli del fatto che costruire è molto più complicato che distruggere.
Alcune obiezioni, condivisibili e più che fondate:
Esteticamente lascia a desiderare. Non solo sono in molti a criticare gli aspetti di grafica del portale, ma in molti hanno notato una forte somiglianza con spain.info, peraltro nazione citata come esempio da seguire proprio ad inizio della conferenza stampa di presentazione del portale svoltasi il 15 luglio scorso. Seguire sì, preferibilmente non limitandosi a copiare, ma cercando di fare meglio.
In-usabilità. Come giustamente evidenziato anche da Roberto Scano , la versione beta, con finalità di spot presentata dal Ministro Brambilla e dal Presidente Berlusconi, al momento non rispetta le prescrizioni della legge Stanca del 2004.
Indicizzazione nei motori di ricerca. Se la finalità del portale, come dichiarato dallo stesso Ministro Brambilla è “portare un forte incremento alla promozione del Paese, e dell’Economia Turistica”, sarà necessario lavorare sodo per ottenere quanto più traffico possibile dai motori di ricerca, di persone che hanno intenzione di fare un viaggio, soprattutto se dall’estero potrebbero decidere di venire in Italia.
Anche prescrizioni basilari per l’ottimizzazione delle pagine per i motori di ricerca non sonorispettate. Ad esempio, le pagine del portale non hanno tutte titoli (tag <title>) diverso, ma sono quasi tutte uguali. E questa è una pecca macroscopica.
Ce ne sarebbero molte altre di cose da dire, ma fermiamoci qui, a titolo esemplificativo, e passiamo invece a vedere perché questo non è il tempo delle critiche sterili, ma bisogna fare uno sforzo per cercare di raggiungere l’obiettivo che tutti (immagino) vogliamo raggiungere: avere un portale di accesso all’Italia di cui poter essere orgogliosi e che sfruttando il patrimonio artistico e culturale a nostra disposizione, aiuti l’economia del settore e quindi del Paese.
Ecco perché dobbiamo fare qualcosa per arrivare ad un Italia.it diverso e migliore di questo:
Il Ministro Brunetta, Ministro per l’innovazione, è opportuno precisarlo, nel mezzo della conferenza, in preda ad euforia multimediale, è intervenuto con un “E’ bellissimo, teniamoci questo”.
Poverino, è Ministro dell’innovazione, ma evidentemente non ha mai visto un sito più bello dell’attuale Italia.it.
Calma, niente panico. Non fa niente se il nostro Ministro dell’Innovazione non è molto pratico del web, sono sicuro che saprà circondarsi delle persone, dei tecnici e dei consulenti che lo consiglieranno per le parti tecniche. A lui spetta di prendere le decisioni, e spetta anche di saper scegliere quelle persone che lo dovranno consigliare.
Come mi pare che abbia fatto la Brambilla, che sì, è vero, durante la conferenza ha letto molto; in alcuni passaggi l’impressione avuta guardando il video della conferenza stampa, è che qualcuno le avesse spiegato per sommi capi cosa volessero dire quelle parole, che altrimenti non farebbero parte del suo vocabolario quotidiano. Poco importa, l’importante è che chi le suggerisce le parole e le tecnologie da utilizzare sappia il fatto suo. Per ora questo non è dimostrato, ma c’è ancora speranza.
C’è ancora speranza perché la prima cosa che si sono premurati di dire durante la conferenza stampa è che Italia.it è in versione beta, e che quella definitiva sarà rilasciata con una serie di tappe successive a partire da ottobre, fino alla fine dell’anno (2009).
Una delle ultime cose dette, invece è che la beta è stata pubblicata perché:
- Tutte le altre nazioni hanno un portale per il turismo e noi siamo colpevolmente in ritardo, soprattutto considerato che la gente, soprattutto gli stranieri pianificano i propri viaggi online; insomma, la beta è una foglia di fico, perché ci siamo accorti di essere nudi.
- In questa sua versione iniziale, il portale è pensato come uno spot, ha lo scopo di emozionare; il che ci fa sperare, che quando invece ad ottobre il portale dovrà ragionare secondo le logiche del web e non quelle della tv, si spera sia realizzato in maniera diversa.
Infine, un ultimo motivo di speranza, che si possano apportare i fondamentali correttivi a questa beta poco entusiasmante, è che la Brambilla ha sottolineato, in conferenza stampa che i capisaldi del progetto sono i contenuti (che vedremo ad ottobre) l’aspetto di promo-commercializzazione che vedrà coinvolti gli operatori del settore, e il web2.0, con un social network, wiki ed altro.
Sarebbe troppo sperare che a qualcuno sia venuto in mente di utilizzare un social network per sentire anche i consigli degli utenti, ora, in fase di realizzazione. Ma non credo che potranno non dare uno spazio agli utenti per esprimere le loro opinioni, critiche e suggerimenti in maniera libera, se voglio realmente aprirsi al web2.0.
Grazie ad un social network, magari qualcuno avrebbe potuto far notare al Ministro Brunetta che esistono anche portali di turismo più belli di Italia.it, ad esempio VisitSweden.
Presto o tardi, su un social network delle risposte dovranno venire. Risposte a domande poste da chi usa la rete e viaggia, da chi conosce i portali delle altre nazioni – quelle che lo hanno da prima di noi – perché li hanno usati per programmare la propria vacanza e che oggi sanno già cosa vogliono e cosa non gli serve su un portale per il turismo nazionale.
Non sarebbe meglio sfruttare questa possibilità da subito, per non dover rifare il lavoro per la terza volta?
Ancora una volta, abbiamo inaugurato qualcosa che farà il suo debutto tra tre mesi, salvo complicazioni. Da qui ad ottobre però ci sarebbe il tempo per fare le cose per bene. Date qualche suggerimento al Ministro Brabilla (e ai tecnici che la aiutano), voi che conoscete la Rete.