Sappiamo tutti chi è Bill Gates, abituati come siamo stati a vederlo occuparsi di software non ce la saremmo mai aspettato il suo nome legato ad un brevetto che con l’informatica non c’entra assolutamente niente.
Il miliardario in pensione, ha deciso di non restare con le mani in mano e di allargare la propria attenzione a nuove aree di interesse.
Il frutto dei suoi hobby è un brevetto, sviluppato insieme ad alcuni suoi ex collaboratori in casa Microsoft, che secondo le intenzioni sarebbe capace di fermare gli uragani, siano essi in formazione o che siano già attivi e in rotta verso le coste. Un’idea ardita per un ipotetico faraonico progetto da realizzare nel Golfo del Messico.
Una componente fondamentale per la formazione degli uragani in quell’area, come quello tristemente famoso per aver devastato New Orleans, è la temperatura dell’acqua dell’oceano. Per far sì che i venti aumentino di intensità la superficie del mare deve raggiungere alte temperature.
Il calore che l’oceano prende dal sole rimane in superficie e man mano che si scende in profondità l’acqua scende di temperatura. Il brevetto sostanzialmente prevede la realizzazione di un gran numero di grandi stazioni di pompaggio galleggianti da sparpagliare in mezzo al Golfo del Messico.
Ognuna di queste prende l’acqua in superficie e la spinge ad almeno 100 metri di profondità attraverso un grosso tubo. Il trasporto del calore in profondità porterebbe a mitigare la temperatura della cresta del mare, impedendo la formazione di tempeste violente.
Sembra tutto molto interessante, ma mi chiedo se Bill Gates e la sua squadra, prima di proporre al mondo la loro idea si siano preoccupati di valutarne l’impatto, considerato il ruolo centrale che le acque del Golfo del Messico ricoprono nella regolazione del clima dell’intero pianeta.