Una nuova legge ci sta venendo nuovamente e silenziosamente imposta: porrà ogni cittadino esprimente il proprio pensiero attraverso la rete, a rischio di denuncia e soggetto a pesanti ed in molti casi insostenibili multe costringendo di fatto gli utenti ad una censura preventiva.
Oggi, sia in piazza Navona a Roma che attraverso la rete, si sta levando una protesta in nome del rispetto dei diritti fondamentali che ci dovrebbero essere garantiti.
E’ notizia di pochi giorni fa di un nuovo caso di scam nel mondo di EVE Online, un MMO di origine Islandese.
EVE si caratterizza per essere un MMO sandbox, ovvero un luogo virtuale dove i giocatori interagiscono con una serie di infrastrutture messe a disposizione dagli sviluppatori e dove l’economia, i rapporti politici, le guerre e tutto ciò che riguarda i rapporti fra giocatori vengono creati e gestiti dai giocatori stessi (talvolta con una piccola ‘spinta’ da parte della CCP Games).
Altra caratteristica importante di EVE è di essere un mondo unico supportando più di 50000 utenti online contemporaneamente.
La pubblicazione di EVE risale al 2003 ma ha mantenuto costante e, spesso migliorato, le caratteristiche di simulazione economica che si sono venute a create all’interno del gioco. Ciò ha portato a dare un valore non indifferente alla moneta interna (gli ISK) creando a tutti gli effetti una nuova valuta non riconosciuta ufficialmente dagli enti economici mondiali.
Consci dell’importanza dell’economia all’interno di un gioco dove la produzione, gli scambi e le compra vendite sono il perno attorno a cui gira un gameplay la CCP Games ha assoldato un team di economisti che costantemente seguono e studiano gli andamenti di mercato, aggiustando tramite piccoli accorgimenti gli andamenti economici del mondo di EVE in modo che l’economia non collassi a causa dei gold seller costantemente presenti all’interno di qualsiasi gioco online di una certa importanza.
Proprio per questo motivo stanno diventando sempre più frequenti i casi di scam: l’ultimo risale ad inizio Luglio quando un giocatore dietro nick “Ricdic” e CEO di una importante banca del mondo di EVE denominata EBANK ha improvvisamente prelevato circa l’8% dei fondi presenti nel deposito in quel momento. Dopo aver venduto l’ammontare, quest’ultimo gli ha fruttato circa 3500€.
Se non li avesse venduti per valuta reale non avrebbe avuto ripercussioni ‘legali’ di alcun tipo all’interno di EVE (se non essere perseguitato da una moltitudine di creditori imbestialiti) invece, proprio per questo motivo, è stato espulso dal gioco vista l’infrazione degli agreement che vietano esplicitamente la vendita di alcunché per soldi reali.
Ora la domanda da porsi è se sia giusto permettere questo tipo di ‘imbrogli’ senza che abbiano una ripercussione di qualche genere nella vita reale. In questo genere di giochi esiste il concetto di lavoro e di fatica e di vendita dei prodotti risultanti: basti pensare alla bolla Second Life dove veniva esplicitamente permesso lo scambio di valuta virtuale (i Linden Dollars: L$) per valuta reale. In quel caso, se qualcuno avesse rubato un file con migliaia di modelli 3D utilizzabili in gioco e li avesse venduti ad un’azienda concorrente probabilmente avrebbe avuto conseguenze legali.