Quando si pensa all’Olanda si pensa per prima cosa ai mulini a vento (lasciando perdere altre politiche liberali di cui non parliamo in questo post). Ed a buona ragione! Infatti storicamente l’Olanda o, per meglio dire, i Paesi Bassi, sono sempre stati all’avanguardia in questo campo, e tutt’oggi utilizzano moltissime risorse per migliorare la conoscenza in questo campo (come per esempio spiegai in un post precedente ).
Da quest’anno però le idee eoliche dell’Olanda stanno diventando ancora più ambiziose.
Nel gennaio 2009, infatti Rem Koolhaas, capo dell’OMA (Office for Metropolitan Architecture) ha proposto un nuovo piano chiamato Zeekracht (dall’olandese, zee= mare e kracht = forza, anche se la parola in sé zeekracht non esiste).
Questo progetto è iniziato tramite un’associazione no-profit olandese, che si prefigge di rendere i Paesi Bassi indipendenti da un punto di vista energetico, sfruttando le risorse naturali che il paese può vantare, ovvero il vento e l’acqua. Per raggiungere questo obiettivo il progetto Zeekracth può vantare importanti partner, come la società olandese per l’energia Eneco , e la banca ASN.
Da non sottovalutare l’esperienza della società Eneco,da sempre impegnata in fonti di energia alternative e già responsabile della costruzione di un altro parco di mulini a vento acquatici in olanda, il “Princess Amalia Wind Farm “, chiamato così in onore della piccola Amalia , futura erede del trono d’Olanda e dei Paesi Bassi.
Ma la grande innovazione sta nella partecipazione su grande scala di utenti privati, che potranno finanziare questo progetto (ricordiamolo, senza fini di lucro) per raggiungere un giorno l’indipendenza energetica.
Ad essere onesti questo progetto include 7 nazioni, tutte adiacenti al Mare del Nord. L’Olanda in questo senso ha un ruolo dominante a causa della posizione favorevolmente centrale e la quantità di Mare del Nord nelle acque nazionali. Il progetto si propone di costruire una serie di parchi di mulini a vento in una vasta zona del Mare del Nord, collegati attraverso un network a tutti i paesi limitrofi, creando così un anello energetico, anche chiamato “Energy Super Ring”.
L’energia prodotta da un tale parco eolico dovrebbe essere paragonabile a tutta l’energia prodotta dal Golfo Persico e, in combinazione con lo sfruttamento dell’energia solare, dovrebbe rendere tutta questa zona europea (e con calcoli più ottimistici perfino tutta Europa) indipendente dall’importazione di petrolio dagli stati del Golfo Persico e dal gas russo.
Uno dei principali problemi a cui si va incontro quando si decide di costruire un parco di mulini a vento è sempre il luogo. Spesso ci si deve scontrare col malcontento degli abitanti del posto, che lamentano un peggioramento della vista e un generale imbruttimento della zona. Scegliere il Mare del Nord è da questo punto di vista la scelta ideale. Gli abitanti del posto, ovvero i pesci non possono che essere contenti.
La presenza di così tanti mulini a vento, infatti, renderà impossibile la pesca in quella zona, e anche navi commerciali avranno più difficoltà a passare lì vicino. Parallelamente alla proposta di produzione energetica, infatti, si pensa di utilizzare la zona coperta da questi mulini a vento come parco naturale, magari costruendo delle banchine artificiali tra i vari mulini facilitando la crescita di forme di vita acquatiche. Qualcuno potrebbe obiettare che al momento i parchi di mulino a vento acquatici sono molto vicini alla costa, creando problemi di visuale e, secondo alcuni, anche agli uccelli vicini alla riva. Il progetto Zeekracht vuole andare oltre.
La distanza attuale è limitata dalla perdita di energia che si ha nel trasporto dell’elettricità dai mulini alla costa. È per questo che parte del progetto è proprio studiare e innovare questo sistema di trasporto dell’energia, in modo da poter costruire i mulini a vento molto lontani dalla riva, fuori dal campo visuale.