Anche se l’eolico tradizionale si sta faticosamente guadagnando una propria dignità, nonostante debbano ancora affermarsi quelle che promettono di essere le vere innovazioni tecniche del settore, si ricomincia a puntare il naso verso l’alto.
Che in alta quota di vento ce ne sia tanto si sa da un bel po’ di tempo, tanto che facendo una rapida ricerca in rete è facilissimo reperire numerosi concept design di impianti eolici che ambiscono a catturare tali correnti. In passato inoltre vi abbiamo fatto conoscere il KiteGen: un interessante studio italiano, anche se ancora in una fase di sviluppo non proprio avanzata.
Uno studio condotto dalla Carnegie Institution e dalla California State University, rivela dati più approfonditi riguardo alle correnti d’alta quota: ora non solo sappiamo che ci sono, ma sappiamo quanto siano intensi e dove è meglio andarli a cercare.
L’altitudine a cui bisogna spingersi per trovare i venti migliori è pari a circa 9000 metri sul livello del mare. Un’altitudine impegnativa che richiede un grande sforzo d’ingegno per essere conquistata, sforzi però che in caso di successo sarebbero ampiamente ricomensati.
Gli impianti eolici più fortunati, costruiti in zone particolarmente ventose, hanno a disposizione 1kW/m2, mentre ad alta quota troviamo valori decine di volte superiori.
Lo studio ha evidenziato come alcune delle correnti d’alta quota più forti si trovino sopra i grandi centri abitati: New York, molto al di sopra delle punte dei suoi grattacieli, vanta correnti della forza di 16 kW/m2.
Un’altra caratteristica non di seconda importanza dele correnti d’alta quota è una maggiore regolarità ai venti che soffiano vicino alla terra.