Scientific American di questo mese ha pubblicato il risultato di una ricerca svolta dalla U.S. Environmental Protection Agency al fine di analizzare il consumo energetico delle più grandi aziende americane. Il punteggio viene assegnato in base a che percentuale dell’energia utilizzata sia “verde” e se questa energia è prodotta direttamente dall’azienda o se viene comprata da altri. È molto importante sapere quanto le aziende consumano, e soprattutto se immettono nel mercato energia verde.
Considerando infatti il consumo medio di energia di una casa (10656 kWh all’anno) si vede che l’ultima arrivata in classifica, la 25esima, ha un consumo energetico equivalente a 14mila case private.
Di sicuro il mezzo più efficace per controllare il consumo e l’origine dell’energia è prodursela da soli, per esempio con un sistema di pannelli solari o bruciando il gas di scarico. Nella maggior parte dei casi, però, questo tipo di produzione necessita dell’esperienza che non fa parte delle richieste di molte aziende (per esempio produttrici di vestiti o alimentari), di conseguenza vengono messe in gioco compagnie esterne incaricate di gestire la produzione energetica.
In alternativa, molte aziende comprano direttamente l’energia verde da siti produttori, come campi di mulini a vento o pannelli solari. La soluzione però che viene adottata più frequentemente (soprattutto da grandi e ricche aziende) è quella di comperare quelli che vengono chiamati “Renewable Energy Certificates ” (REC). Questi certificati sono dei “buoni” che rappresentano la garanzia che si sta usando energia pulita. In pratica in tutti gli stati americani (questo sistema è attualmente in uso negli Stati Uniti) che fanno uso di questo sistema, viene assegnato a ogni azienda produttrice di energia verde 1 REC per ogni megawatt ora (1 MWh) di elettricità immesso nella rete.
Le altre aziende (ma anche i privati) possono quindi acquistare (ad un prezzo medio di 20$ al MWh) questa elettricità garantita “verde” attraverso agenzia di brokeraggio. Ed è proprio quello che fanno la maggioranza delle grandi aziende. Ma veniamo alla classifica…. Al primo posto c’è nientepopodimeno che Intel , che coi suoi 1,301 milioni di MWh puliti utilizza per il 43% del suo consumo totale di energia solo energia pulita. Al secondo posto c’è PepsiCo , nota azienda alimentare, che usa il 100% di 1,145 milioni di MWh di energia pulita. Dell è al quarto posto, dopo Kohl’s Department Stores . La lista continua così:
5 . Whole Foods Market
6. Pepsi Bottling Group
7. Johnson & Johnson
8. U.S. AirForce (con solo il 5% di energia verde rispetto al totale)
9. Cisco Systems
10. City of Huston
11. City of Dallas
12. Commonwealth of Pennsylvania
13. HSBC North America
14. U.S. Environmental Protection Agency (fortunatamente col 100% della loro energia)
15. Wal-Mart
16. Kimberly-Clark
17. City of Chicago
18. Starbucks
19. University of Pennsylvania
20. DuPont
21. Wells fargo & Company
22. Los Angeles County Sanitation Districts
23. U.S. Department of Energy (con solo il 3% dell’energia totale)
24. PepsiAmericas
25. Vail resorts
Insomma, io direi chapeau alla Papsi, in tutte le sue forme, che usa il 100% della sua energia in forma pulita. Peccato invece per le istituzioni governative americante, che non si sforzano più del minimo necessario…
fonte: Scientific American