Non so quanti di voi seguano effettivamente il mondo degli Home Theater PC, cioè di quei personal computer specificatamente adibiti a riproduttori e registratori multimediali da tavolo.
Personalmente ammetto che l’idea di assemblare un computer dedicato esclusivamente a simili mansioni è un’idea che nella mia mente esiste da molti più anni rispetto alla nascita del termine HTPC stesso e ho sempre posto particolare attenzione alle soluzioni hardware papabili in tal senso.
Un HTPC per essere tale deve avere un ingombro minimo, essere silenzioso (preferibilmente fanless), assorbire poca energia e sfoderare una potenza di calcolo sufficiente a riprodurre i formati multimediali più diffusi. Non è facile condensare tutte queste caratteristiche, ma il 2 Aprile del 2008, con la commercializzazione dei suoi Atom, Intel ha immesso sul mercato una nuova generazione di processori x86 capaci di soddisfare almeno in parte tali requisiti.
Gli Atom sono caratterizzati da un’architettura notevolmente più semplificata rispetto a quella dei processori Core o Athlon che ritroviamo nei nostri desktop o notebook, perché incentrata sull’esecuzione in-order delle istruzioni. Manca, quindi, tutta la logica normalmente presente nei processori x86 dal Pentium Pro in avanti, dedicata alla ricerca di parallelismi all’interno del flusso di esecuzione di un programma al fine di eseguire parallelamente (out of order) una serie di calcoli non dipendenti tra loro. Questa fondamentale caratteristica, in aggiunta a molte altre piccole differenze, porta l’Atom ad essere semplice da costruire, piccolo nelle dimensioni ed estremamente parco nei consumi (tra i 0,65 W e i 4 W nelle versioni single core).
Chi è andato nell’ultimo anno a farsi un giro in qualche megastore dedicato all’elettronica e agli elettrodomestici sa bene che il mercato principale degli Atom è quello dei UMPC (Ultra Mobile PC) e dei MID (Mobile Internet Device), che si concretizzano effettivamente nei vari netbook che ormai hanno invaso il mercato dei personal computer ultra portatili. Tuttavia Intel, con l’Atom Diamondville, ha proposto il suo Atom in abbinamento a schede madri mini-ITX, aprendo le porte anche a chi desidera assemblare un computer di piccole dimensioni e a basso consumo energetico ed è qui che entra in gioco l’idea di utilizzarlo come Home Theather PC.
Due paragrafi fa ho scritto che l’Atom è capace di soddisfare almeno in parte i requisiti di un HTPC e l’espressione “almeno in parte” non è casuale. L’Atom ha consumi molto ridotti, può funzionare anche con un dissipatore passivo, e le schede madri con format factor mini-ITX assicurano ingombri minimi.
L’unico reale ostacolo al suo uso come processore per un HTPC è la potenza di calcolo. La sua architettura con esecuzione in-order, purtroppo, fornisce un IPC (instruction per clock) piuttosto basso il che limita notevolmente le sue prestazioni durante la riproduzione video. In particolare l’Atom 230 a 1,6 Ghz in versione single core è in grado di riprodurre fluidamente DVD e DivX, ma quando utilizziamo il formato H264, basato sul ben più complesso standard MPEG 4 AVC, a seconda del bitrate, già alle risoluzione di 720p possono esserci incertezze, mentre i 1080p sono spesso proibitivi. L’arrivo dell’Atom 330, la versione dual core dell’Atom 230, ha migliorato la situazione, ma il problema sostanziale della piattaforma proposta da Intel resta evidente: l’intero processo di decodifica e riproduzione video è a completo carico del processore.
Per ridurre al minimo i costi dei sistemi Atom, Intel ha utilizzato l’ultra collaudato, per non dire obsoleto, chipset i945G, che integra un altrettanto datato core grafico GMA 950. Poiché, a parte un pallido supporto alla decodifica MPEG2 (usata essenzialmente dai DVD), tale chipset non integra avanzate funzionalità di decodifica video e deinterlacciamento disponibili attraverso decoder DXVA compatibili, tutti i calcoli sono scaricati sulla CPU.
Tale chipset oltre alle limitazioni appena descritte, sempre a causa della sua obsolescenza, è costruito con un processo produttivo che non garantisce un’adeguata opera di miniaturizzazione e, pertanto, ha consumi di energia più elevati di quelli del processore Atom che affianca. Gli appassionati di HTPC, quindi, fino a pochi mesi fa avevano solo due alternative: limitare la riproduzione video in alta definizione sul loro HTPC basato su Atom, oppure dotare il proprio HTPC di un processore differente, magari con una scheda mare micro-ATX, con tutto ciò che ne deriva in termini di ingombro e consumi.
NVIDIA è un’azienda che non ha bisogno di presentazioni, essendo sul mercato dei processori grafici dai tempi di 3dfx, e ha colto l’occasione di questo buco nel mercato dei chipset per processori Atom per proporre NVIDIA ION, una propria piattaforma basata sul chipset NVIDIA MCP79, che integra una GPU GeForce 9400M. Quest’ultima rispetto al core GMA 950 è almeno tre generazioni avanti e dal punto di vista tecnologico supporta DirectX 10, OpenGL 2.1 e tutte le funzionalità racchiuse sotto il nome PureVideo HD, tra cui la decodifica in hardware dei formati MPEG 2, MPEG 4, VC1, WMV e H264 fino alla risoluzione di 1080p.
Intel non ha gradito l’assalto di NVIDIA a questo mercato per ovvie ragioni e ha fatto non poca resistenza alla piattaforma ION. In particolare la politica commerciale di Intel per le cpu Atom è sempre stata quella di proporre ai produttori hardware non solo la CPU, ma l’intero pacchetto che comprende la scheda madre con chipset i945 ed il processore Atom. Del resto le motherboard mini-ITX disponibili sul mercato sono principalmente la Intel DG945GCLF (Little Falls) e la DG945GCLF2 (Little Falls 2). Naturalmente un produttore aveva la libertà di comprare l’intero pacchetto di Intel, dissaldare la CPU e montarla sulle piattaforme ION di NVIDIA, ma questa soluzione avrebbe portato il prodotto finale ad essere economicamente meno competitivo rispetto ad Intel.
Fortunatamente verso la fine del 2008 Intel ha smentito che i processori Atom non potessero essere acquistati singolarmente dai produttori di hardware e tale delibera ha consentito ad aziende come PointOfView e Zotac di immettere sul mercato qualche settimana fa le prime schede madri con processori Atom 230/330 e chipset NVIDIA MCP79. Tali prodotti garantiscono consumi contenuti conservando, quindi, uno dei maggiori pregi dei sistemi basati su questa CPU, ed in più annoverano tra le loro peculiarità anche uscite video DVI-I e HDMI, decisamente più moderne rispetto all’uscita VGA e S-Video delle schede madri mini-ITX di Intel.