Notizia fresca di qualche giorno fa (al momento della pubblicazione di questo articolo, ovviamente): un processore AMD Phenom II 955 è stato overclocckato sino alla mirabolante frequenza di 7,1GHz! Il povero processore molto probabilmente ha tirato le cuoia dopo questo “canto del cigno”, e c’è da chiedersi se, in fondo, il suo sacrificio sia stato utile alla causa (leggasi: vendite) del produttore di CPU che recentemente si è riorganizzata e letteralmente “fatta in 4” per meglio servire i propri clienti.
Senza tergiversare troppo sui perché e per come questo record contribuisca, ancora una volta, a far risalire AMD dall’oblio delle vendite (il web è pieno di analisi in tal senso, fatte da più o meno esperti di me in materia) oggi nella nostra rubrica “The Hot Spot” vorrei fare una piccola considerazione, con voi cari ed affezionati lettori (beh, anche se siete 4 gatti, non vedo perché non essere cordiale con voi…), e cioé: ma a noi comuni mortali, cosa ne viene di record del genere?
Per provare a rispondere, dovremmo forse capire a chi potrebbe interessare leggere una notizia del genere. Se una azienda come AMD sponsorizza un evento del genere, il fine ultimo, neanche tanto nascosto, è quello di incrementare le vendite dei suoi processori, ovviamente. Ma a chi è rivolta una notizia del genere, esattamente? Ed infine, il target raggiuto è quello che potenzialmente può risultare quello più corretto per una campagna di marketing derivata come questa?
Per comprenderlo, dovremmo analizzare il cliente-tipo di AMD cui notizie del genere sono rivolte. Volendo rendere il tutto semplice e facilmente comprensibile, mi limiterò ad analizzare il cliente-tipo, settorizzandolo per fascia di età.
Facciamo quindi una serie di esempi di cliente tipo, cui notizie del genere possono o meno interessare, ma che comunque, navigando sul web (e chi non lo fa al giorno d’oggi?) un bel giorno si ritrovano davanti una notizia del genere. Dividiamo poi questi ipotetici clienti per fasce d’età, senza contare quindi altri fattori molto più importanti come lo stato economico e quello sociale, che implicano considerazioni ben più profonde di quelle che mi accingo a fare.
Prendiamo quindi per iniziare il cliente che va dai 10 ai 14 anni. Alcuni mi potranno obiettare che un bambino di 10 anni non può essere considerato un vero e proprio cliente, in quanto non acquista da solo un componente hardware, per ovvi motivi. Però se si considera il fatto che esistono sul mercato una miriade di giochi ed applicativi di apprendimento dedicati a questa fascia di età (a dir la verità anche per clientela ben più giovane…) e che già nelle scuole dell’obbligo si comincia, per fortuna, ad insegnare un minimo di informatica (per lo meno negli aspetti basici) non possiamo tralasciare questa fascia di utenza, anche considerando il potenziale che racchiude.
Dicevamo di questi clienti “in erba“: per loro è importante venire a sapere che un team di “pazzi scatenati” è riuscito a portare un processore livelli di overclock mai visti prima? Beh, no, ovviamente. A queste età difficilmente si sa come funzioni un pc, a livello tecnico-hardware (e quindi non software) ed una notizia del genere necessariamente non viene neanche compresa. Il quattordicenne, però, incomincia già a porsi domande (se è sufficientemente curioso) e già quindi può diventare un target interessante per una news del genere.
Questo significa che il quattordicenne viene considerato dal produttore (che è il primo cui interessa spargere una notizia del genere, in fondo) un cliente potenzialmente valido, soprattutto considerando che i suoi genitori, che poi sono quelli che sborseranno i soldi per acquistare il nuovo processore per il pc del figlio, difficilmente comprendono cosa sia un overclock e cosa comporti a livello di garanzie, ecc. Loro sanno solo che il loro tanto amato figlio vuole cambiare il proprio pc perchè quello vecchio “non va più“. Cosa significhi realmente questo “non andare più” la maggiorparte dele volte per i poveri genitori è proprio un mistero…
La seconda fascia di età va dai 15 anni fino ai 20. Siamo in piena generazione “X”, come spesso i sapientoni amano definirla, perchè non sanno come altro definirla… È la fase in cui a scuola ci si deve applicare di più, si deve studiare di più, si ha meno tempo a disposizione (anche perchè si cerca anche di curare numerosi altri intressi, come lo sport, la musica, l’altro sesso…)
A quest’età, l’interesse per una notizia del genere è massimo. Solitamente si dispone dell’ultimo ritrovato in termini hw, si hanno a disposizione gli ultimi giochi per pc, si ha padronanza del web e quindi si sa dove e come cercare notizie e componenti ad hoc online, e soprattutto, se si è sufficientemente oculati, si dispone di qualche centinao di €uro per poter comprare, senz dover “rompere le scatole” ai genitori, l’ultimo processore arrivato sul mercato.
Tanto meglio se è stato recentemente protagonista di un bel record del mondo di overclock. La speranza è che anche lui possa non tanto battere un record, ma quanto meno battere il proprio amico in una ipotetica gara che si rifà al famoso “io ce l’ho più grosso“, ed è radicata profondamente nel giovane appartenente a questa fascia di età. In fondo, questa è l’età de primi confronti seri.
Dopo i vent’anni, arriva l’età del primo lavoro (certo, per chi è fortunato, visti i tempi che corrono…) e quindi delle prime responsabilità serie. E ovviamente dei primi stipendi, che permettono, se si vive ancora coi genitori (e sinceramente sono in tanti a farlo, per svariati motivi… ma non addentriamoci in questa analisi) di incominciare a cambiare frequentemente hardware, puntando anche a componenti di fascia medio alta, che prima con la “paghetta” si potevano solo sognare. La fascia di età è compresa nel quinquennio successivo al precedente, ovviamente, e quindi dai 20 ai 25 anni di età.
Un record mondiale di overclock ha un impatto però decisamente inferiore rispetto alla fascia di età precedente, in quanto ora si dispone generalmente di meno tempo (anche perchè o il lavoro, o una relazione sentimentale, o entrambi non lasciano molto tempo libero per potersi divertire con l’overclock del proprio processore) rispetto a prima, si cerca di non sprecare quel poco che abbiamo a disposizione, e si coltivano interessi ben più appaganti, anche fisicamente parlando.
I soldi cominciano ad essere gestiti in maniera diversa, e quindi non si spende più in componenti hw ad ogni nuova uscita, ma la scelta è più oculata, e solitamente la si fa con l’intenzione di farla una sola volta, almeno per un annetto circa. Il componente acquistato allora deve essere potente quanto basta per durare a lungo, senza problemi.
E un record di overclock, anche se all’inizio potrebbe sembrare indicativo per la scelta, alla fine è solo un aspeto marginale che fa “simpatizzare” per il marchio, ma che non è determinante per la scelta di acquisto finale. In pratica, un overclock da record fa pensare: “se quel processore è arrivato così in alto senza problemi, allora la qualità complessiva è decisamente alta. E lo deve essere per qualsiasi altro processore del marchio”. Si sfrutta quindi un marketing “derivato“, di brand, e non di prodotto specifico. Anche questo decisamente importante, ma ottenibile anche attraverso altri mezzi, e non necessariamente estremi come un record mondiale di overclock.
Dai 25 anni fino ai 35, si assiste ad un ulteriore calo di interesse per certe notizie da parte della maggiorparte dei potenziali clienti. Il tempo è decisamente scarso, arrivano i primi problemi seri (stress da lavoro – o da mancanza di lavoro, famiglia in piena “esplosione demografica” con la nascita di uno o più figli, ecc.) che sviano l’attenzione del cliente potenziale verso scelte decisamente più importanti. Un record mondiale di overclock ha lo stesso effetto di una notizia che riporta l’uscita della nuova Ferrari: interessante, ma tanto non me lo posso permettere.
Chi appartiene alla fascia successiva (dai 36 ai 45 anni) è in quella fase in cui bene o male nel lavoro si è realizzato, ha già una famiglia, ha una routine giornaliera già collaudata e funzionante (a parte imprevisti ovviamente) e si ritrova con un po’ di tempo libero a disposizione. Se in passato è stato un appassionato di PC, ora ha il tempo che prima non aveva, ed il più delle volte dispone di soldi a sufficienza per potersi togliere qualche sfizio in ambito informatico.
Acquista quindi l’ultimo processore arrivato sul mercato, si assembla un bel pc da gaming, e si dedica magari anche ad un po’ di overclocking pesante. Un record mondiale suscita decisamente interesse, in quanto si hanno le conoscenze tecniche sufficienti per poter comprenderne la complessità, e magari si ha anche la disponibilità economica per ripeterlo in casa. Si acquista l’ultimo ritrovato della tecnologia in termini di raffreddamento, e si spendono ore ed ore ad ottimizzare il proprio hardware, modificandolo anche pesantemente.
I risultati probabilmente sono ben lontani dai record mondiali, ma per lo meno “ci si è tolto lo sfizio” di provarci. La partecipazione attiva sui forum dedicati ed altamente tecnici è massima, a scapito a volte anche di relazioni interpersonali con persone appartenenti alla propria vita reale di tutti i giorni (leggasi moglie incavolata e amici delusi). Il cliente tipo è un osso duro anche per il più esperto venditore, che viene subissato di domande e termini tecnici di cui spesso non ne ha neanche sentito parlare.
Oltre questa fascia di età (e quindi dai 45 in poi) generalmente si perde interesse in queste cose, rivalutando i rapporti interpersonali, con le persone care e gli amici, le abitudini domestiche come un film visto tutti insieme (magari sull’ultimo mega-monitor da 50 e passa pollici) ed una cena frugale ma in buona compagnia, questa volta reale. Una notizia di record mondiale di overclock non ha più quasi alcuna presa, non interessa più come prima.
Considerando poi il fatto che il pc non è più visto come scopo ultimo, ma come mezzo di divertimento e lavoro, non serve avere l’ultimo ritrovato della tecnologia, ma è sufficiente avere un pc che sia affidabile, potente quel tanto che basta per l’uso che se ne fa, e che non costi uno sproposito sia all’acquisto, sia in mantenimento e consumi elettrici. Le prestazioni non sono importanti ma marginali, privilegiando la stabilità di funzionamento e la semplicità di utilizzo. Questo è il cliente tipo che poi alla fine acquista il pc in blocco al locale ipermercato. Basta che funzioni, che costi poco, e che abbia una buona garanzia.
Riassumendo, un record mondiale di overclock di un processore, seppur un evento tecnicamente pregevole e sensazionale, serve alle vendite solo in due fasce di potenziali clienti (ovviamente se prendiamo per buona la differenziazione tra clienti potenziali coì come l’ho esposta io), e che si possono definire strategicamente azzeccate, se consideriamo la potenzialità economica di chi ne fa parte: il diciassettenne, che dispone di tempo e voglia per provarci con sufficiente impeto e discreta conoscenza, ed una voglia di primeggiare tipica della sua età, ed il trentottenne con famiglia e lavoro stabili, che ricerca uno sfogo personale in una pratica che consuma tempo e denaro, e che al di là di soddisfazione personale poco o nulla ripaga, ma che nel frattempo gli fa dimenticare problematiche domestiche e lavorative. Un hobby insomma che ti estranea dalla vita di tutti i giorni, e ti fa sentire di nuovo l’ebrezza della competizione. Meglio ancora se il concorrente ha battuto un record mondiale.
So che molti di voi lettori non si riconosceranno in questa analisi (per molti aspetti banale lo ammetto) o che addirittura mi accuseranno di essere semplicista e chissà cos’altro, ma vorrei farvi una domanda semplice semplice: se doveste rispondere ad un sondaggio in cui vi si chiede di riconoscervi, se ci riuscite, in una delle tipologie di clienti potenziali qui sopra descritte in maniera grossolana, cosa rispondereste?
Piccola aggiunta: il sito Bright Side of News ha oggi pubblicato una news interessante su come AMD continui nella pratica di sponsorizzare le pratiche di overclock, stavolta anche con un video postato nel loro canale su Youtube. Ecco il link diretto al post: Chew* clocks Phenom to 4.5G on air and 6.4GHz on LN2Chew* clocks Phenom to 4.5G on air and 6.4GHz on LN2 . Buona lettura e buona visione del video.