Il pubblico più adulto e smaliziato di Google Maps può disporre da oggi di un servizio innovativo, se non nei contenuti, almeno nella forma: la ricerca di prostitute. La nuova generazione di “libere professioniste” sembra infatti aver compreso appieno le potenzialità della rete, tanto da capire che “georeferenziandosi” possono catturare una rilevante fascia di pubblico.
La peculiarità del servizio che nasce mescolando il mestiere più vecchio del mondo alla tecnologia “all’ultimo grido”, ne fanno il compagno ideale per un target di pubblico molto vasto ed eterogeneo fra cui:
– turisti che vogliono continuare a visitare le bellezze locali anche dopo l’orario di chiusura di musei e cattedrali;
– impegnatissimi manager che non trovano il tempo per i consueti giri di ronda o le solite telefonate;
– eminenti personalità che per motivi di privacy hanno bisogno di andare “dritto al sodo”;
– geek che pianificano ogni minuto della loro vita al computer.
I filantropi che volessero assumersi l’onere di verificare e/o correggere le dettagliate informazioni tecniche di cui anche questi punti d’interesse sono corredati, non hanno che da farsi avanti: potrebbero salvare schiere di utenti da traumatici quanto imbarazzanti misunderstanding.