Oggi, dopo una lunga serie di post su equipaggiamenti tecnici ed affini, per la rubrica Videodrome – ai confini del video, parleremo di un film molto particolare: Late Fragment.
Un film interattivo, dove lo spettatore può decidere “in tempo reale” il montaggio finale delle sequenze filmate.
Destinato alla distribuzione DVD, Late Fragment, realizzato da tre registi canadesi, permette di entrare direttamente nella narrazione semplicemente tramite l’uso di un telecomando. 2 atti, 9 capitoli, 139 scene disponibili, 3 finali, 1.3 milioni di dollari spesi. Lo spettatore sceglie che scena guardare e che tipo di narrazione seguire (le “traiettorie” percorribili sono quasi infinite).
Come più volte dichiarato, Late Fragment è ispirato a videogames e film dal montaggio complesso come Memento o Babel; gli autori hanno collegato le varie sequenze insieme attraverso un sistema video interattivo usato anche dai Daft Punk e Radiohead per concerti e videoclip.
“Gli spettatori stanno abituandosi sempre di più a partecipare attivamente alle proprie esperienze di intrattenimento”, dichiara Ana Serano, una dei produttori del film, e “Noi vogliamo che questa partecipazione sia su due livelli: fisico, cliccando il telecomando e cognitiva, dove l’audience prova a capire cosa stia succedendo sullo schermo”.
Prodotto (due anni per realizzarlo, concluso alla fine del 2007) dal Canadian Film Centre Media Lab (CFC MEDIA LAB) in co-produzione con la National Film Board.
160 minuti per un film che contiene 3 separate plot lines; in ogni momento dell’azione lo spettatore può ciccare un bottone per visionare e montare una scena diversa. Una storia su più livelli, livelli che possono svilupparsi in maniera indipendente o in relazione tra loro.
Un prodotto multi-plot, non lineare a narrazione interattiva, che permette allo spettatore di scoprire e seguire le storie di tre sconosciuti: Faye, Kevin e Theo. Le tre storie si sviluppano attraverso scene girate all’interno di un gruppo di terapia, i protagonisti partecipano ad una particolare sessione di analisi, che consiste nel mettere insieme carcerati e vittime di violenze per parlare delle proprie esperienze dirette.
Per aumentare il livello di emozione e di tensione nello spettatore, oltre alla pressione psicologica del gruppo di terapia, tutte le storie ruotano attorno ad argomenti come: omicidi, abusi, violenza generica, sensi di colpa…
La prima cosa che si percepisce visionando l’opera è che, fin dall’inizio, non è ben chiaro chi siano le vittime e chi invece i criminali. Un film che impone multiple visioni, anche perché uno dei processi cognitivi più stimolanti è cercare capire chi dica la verità e chi invece no. Inoltre, nel DVD, c’è anche la possibilità di sbloccare scene “nascoste”.
“È meglio di una prodotto piatto. Noi siamo quel tipo di registi che vogliono che le persone siano completamente coinvolte”, dichiarano i tre registi-scrittori: Daryl Cloran, Anita Doron e Mathieu Guez.
Per capire meglio come funziona, ecco il video introduttivo:
Oppure andate sul sito ufficiale dove è disponibile un bel trailer-demo: LINK
Inoltre, se interessati, c’è anche il gruppo su facebook: LINK