L’editoria continua a scagliarsi contro i servizi di Google , rivendicando una fetta degli introiti del motore di ricerca. Dopo esserci occupati dei problemi tra editori e Google Books, oggi è tempo di parlare dei difficili rapporti tra Mountain View e l’informazione.
In un recente convegno dell’Associated Press, negli USA il malcontento contro il servizio di Google News si è fatto sentire. Google è accusata di violare i diritti d’autore degli editori, ma questa fa sapere che la procedura per essere esclusi dal servizio è semplice e veloce, ma quasi nessun osi è avvalso fin’ora di tale possibilità.
Google News, non è l’unico servizio ad indicizzare per le notizie, ne tanto meno il primo e il più audace nell’andare a citare spezzoni di articoli, però è ormai il più largamente utilizzato e quando le polemiche si alzano per chiedere soldi si va sempre a bussare dal primo della classe.
Mentre gli editori cercano di offrire servizi di informazione, non completamente sovrapposti alle edizioni su carta stampata, strumenti come Google News, contribuiscono sicuramente a limitare l’acquisto di notizie su carta.
Altro problema per gli editori è la “manica larga” con cui Google accetta le richieste da parte dell’editoria online di venir inclusa nel servizio, così da trovare le grandi firme dell’editoria, affiancate e con lo stesso risalto dalla nano editoria, spesso accusata di vivere alle spalle del lavoro giornalistico sul campo dei grandi organi dell’informazione.
Insomma, Google News è, in qualche modo e in parte, artefice degli equilibri in termini di popolarità dell’editoria, ed è questo che temono principalmente gli editori.
Consci del fatto che sarebbe insensato impedire o limitare l’indicizzazione di notizie sul web, si cerca almeno una soluzione per battere cassa, facendo leva sul sempreverde tema del diritto d’autore . Google da parte sua ha fatto sapere, che nel caso in cui si trovasse a corrispondere denaro agli editori per l’indicizzazione, si troverebbe costretta a offrire il servizio dietro sottoscrizione.