Dopo settimane di trattative sempre più intense, l’accordo tra i due big del mondo IT sembrava ormai cosa fatta e l’annuncio doveva essere soltanto una questione di ore.
Invece proprio il weekend che avrebbe dovuto sancire una delle alleanze più importanti forse della storia ha visto Big Blue alzarsi dal tavolo delle trattative.
Alla base della decisione ci sarebbero stati diversi fattori, tra cui la minaccia antitrust e l’elevato sacrificio economico richiesto.
Non è bastata dunque la prospettiva di poter diventare il primo e vendor di server high-end Unix , superando largamente il primo competitor HP o di acquisire importanti tecnologie in ambito enterprise, quali Java e prodotti in grado di contrastare anche l’ascesa di Oracle.
Uno stuolo di 100 avvocati ha lavorato esclusivamente su questa trattativa e sono state valutate tutte le possibili ripercussioni dai contratti in essere con i dipendenti Sun e aziende thirt party in diretta concorrenza con IBM alle azioni legali derivanti da potenziali accuse di antitrust.
Ma sarebbero state due le principali motivazioni della rinuncia.
Prima di sabato l’offerta era stata di 9.55$ per azione, scesa a 9.40 (per ridurre le spese manageriali), facendo vacillare lo staff dirigenziale Sun il quale ha rilanciato chiedendo maggiori garanzie ed affermando soprattutto che la negoziazione non sarebbe stata più ad appannaggio della sola IBM lasciando quindi presupporre l’interessamento di altre società.
L’investimento a questo punto sarebbe stato ritenuto troppo oneroso e quindi inaccettabile. Un mese fa, quando trapelò la prima indiscrezione, il valore reale delle azioni fluttuava intorno ai 5 dollari e l’offerta quasi doppia era stata dettata proprio in considerazione della possibilità di ottenere in esclusiva tecnologie e know how.
La situazione dunque resta in bilico e potenzialmente aperta a molti scenari.
Secondo una fonte interna, i membri esecutivi avrebbero cominciato a incontrare potenziali acquirenti fin dall’anno scorso e in questa prospettiva IBM ha visto la possibilità di acquisire in un colpo solo un importante comparto di software, ricercatori, per consolidare la propria presenza anche nel segmento del Data Warehouse e dei servizi.
HP e la stessa Cisco Systems, che recentemente ha visto il suo ingresso proprio nel mercato dei server, stanno alla finestra; ma nonostante sembra che i giochi siano chiusi con Blig Blue non è da escludere che la mossa sia stata studiata da IBM per rilanciare al ribasso una nuova offerta di acquisto.
Il problema resta tutto nelle mani di Sun.
Negli ultimi anni alcune decisioni manageriali non sono state limpidisissime ed hanno portato ad una riduzione non solo di fatturato e margine operativo ma anche di personale (con un taglio previsto fino al 18% sul totale).
L’acquisizione di MySQL AB seppur ritenuta fondamentale per i futuri piani strategici della società, è costata un miliardo di dollari e ha causato non poche polemiche soprattutto in merito alla gestione dei rami di sviluppo e delle licenze; polemiche sfociate infine con l’abbandono del cofondatore di MySQL.
Java domina nel settore enterprise (J2EE) e mobile (J2ME) ma anche in questo caso, compresa la decisione di abbracciare il mondo Open Source, soffre di una non sempre chiara unione di intenti e rivela qualche incertezza rispetto alle strategie ed i miglioramenti raggiunti dai competitor, Microsoft in primis.
Essersi esposti così tanto agli occhi del mercato non fa che aumentare la sua immagine debole e potrebbero essere gli stessi azionisti Sun a premere sul consiglio di amministrazione per cercare di sedersi nuovamente al tavolo con IBM, riprendere la trattativa e mandarla, questa volta, definitivamente in porto.