Senza dubbio l’evento mediatico più curioso, significativo, e per certi aspetti sorprendente ai limiti dello sconcerto, in questa settimana è stato il Vertice Nato che si è svolto a Kehl, in germania. Non per l’evento in sé, che pure ha una sua rilevanza, ma certamente per l’episodio che ha visto protagonista il Presidente del Consiglio italiano e spettatrice poco interessata il Cancelliere tedesco Angela Merkel.
I fatti sono ampiamente noti, ed il video non necessita di commenti. Berlusconi farà sapere nel corso delle ore successive, che la Merkel era al corrente dell’importanza della telefonata in corso, con il premier turco Tayyip Recep. nel tentativo di sbloccare la nomina del segretario generale della Nato.
Sgombriamo dal campo ogni considerazione politica sull’episodio, o più in generale sul Governo o sull’opposizione. Quello che ci interessa analizzare in questa sede è come sono stati rappresentati i fatti dai media e quali sono state le reazioni.
Come ha documentato anche Il Sole 24 Ore , l’episodio non è passato inosservato nelle tv internazionali, che spesso non sono state tenere nel sottolineare l’anomalia della situazione. Lo stesso hanno fatto i giornalisti di casa nostra, ad esempio su La Repubblica , o su Il Corriere. Tutto ciò ha indotto Silvio Berlusconi a ritenere di essere stato “danneggiato” dai media, verso i quali ha minacciato di prendere “misure severe”.
Bisogna compiere uno sforzo notevole per riuscire a capire come una telecamera possa riprendere un episodio mentre si svolge ed interpretarlo in maniera negativa per uno dei protagonisti; forse l’unico modo per arrivare ad una conclusione del genere è quella di assumere il punto di vista di chi è proprietario dell’emittente. Ecco, se la televisione che fa le riprese è mia, sono indotto a ritenere che questa non debba essere rivolta verso di me in momenti poco opportuni, o che genericamente io possa decidere cosa mostrare e cosa no.
Se per l’editore questo approccio è ragionevolmente comprensibile, e pure con molti limiti, quelli necessari a tutelare la libertà di informazione per esempio, è del tutto inappropriato invece, che ad assumere una posizione del genere sia un amministratore della Cosa Pubblica, tanto più se si tratta del Capo del Governo. In questa confusione sta tutta l’anomalia del caso italiano.