Qualcuno la riterrà una data storica, altri un vezzo per contafagioli. Tant’è, secondo StatCounter, dopo mesi di testa a testa, il penultimo e più diffuso browser di Microsoft è stato superato dal suo più quotato concorrente, il progetto open source Firefox.
Nato ufficialmente nel 2004 – dopo uno sviluppo che durava dal 2002 – sulle ceneri di Netscape e da una costola della suite Mozilla, Firefox ha conosciuto negli anni una crescita costante, culminata col record mondiale di download in un giorno (8 milioni) per la versione 3.
Per quanto le stime sulla quota di mercato dei broser vadano prese con le molle, il dato della rimonta di Firefox, particolarmente in Europa, rimane incontrovertibile.
Al contempo alcuni analisti hanno sottolineato – utilizzando metodi comunque non scientifici – un non esattamente fulminante decollo di IE8 che, secondo la stessa fonte che pubblica il dato su FF, ha da un lato contribuito ad erodere punti a IE7, ma dall’altro rimane attestato a poco più del 2%.
Rimane consistente la presenza di IE6 – che in Europa cala lentamente, rimanendo tuttora intorno all’11% – così come la leadership combinata delle tre ultime versioni di IE sul mercato.
È difficile trarre conclusioni sull’utenza da questi dati: qualche analista in vena di rissa potrebbe azzardarsi a ritenere IE, particolarmente le sue versioni precedenti, oggetto dell’interesse della fascia meno alfabetizzata in termini informatici; altri, potrebbero imputare la perdurante presenza di un browser ampiamente obsoleto come IE6, all’integrazione con strumenti aziendali quali intranet, sistemi di gestione documentale ed altre applicazioni scritte sulle specifiche del browser.
Quel che è certo è che Firefox continua la sua marcia trionfale, propulsa – oltre che dalle qualità del software e dalla rapidità dei tempi di reazione del suo team di sviluppo – in ottima misura dal ritardo con cui Microsoft ha aggiornato il suo browser e dall’insoddisfazione che questo ha generato. Il che potrebbe finire per togliere a IE8, secondo molti il miglior esemplare della stirpe, chance di acquisire sul mercato il ruolo che merita.
Certo è che, così come sulla popolarità di IE7 ha giocato il bundling in Vista, su quella di IE8, giocherà – sempre che non venga defalcato d’autorità – il bundling in Windows 7.
Insomma, la partita ad oggi non è di facile interpretazione e tutto tranne che decisa. Come sempre, terremo gli occhi aperti.