La tecnologia nel campo dei televisori ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. L’introduzione di LCD e Plasma sul mercato ha di fatto spazzato via il “vecchio” televisore a tubo catodico.
Da qualche anno, quindi, quasi tutti i televisori venduti, ad eccezione di quelli di piccole dimensioni, sono dotati del formato panoramico “Widescreen” 16:9. Tale formato è infatti migliore e rende molto più godibile la visione di film, sfruttando meglio l’angolo di visione dell’occhio umano.
In Italia c’è però un bel problema: tutte le emittenti continuano a trasmettere nel vecchio formato 4:3, vanificando di fatto le potenzialità del nostro televisore. Persino Sky trasmette tutti i canali satellitari in 4:3, tranne quelli in alta definizione (che richiedono un pagamento aggiuntivo) e uno di cinema. Ebbene sì: l’intero pacchetto cinema di Sky è trasmesso in 4:3 ad eccezione di un canale.
Adiconsum ha chiesto al governo che aggiunga negli emendamenti della finanziaria l’obbligo di trasmettere in 16:9 dal gennaio 2009, data non scelta a caso visto che proprio a gennaio 2009 cesserà la vendita di TV analogiche.
Inutile dire che all’estero la situazione è migliore, non necessariamente tutti trasmettono in 16:9, ma in ogni caso ci sono molti più canali widescreen. Si pensi alla Germania dove RTL passerà completamente al formato 16:9 a inizio 2008 e agli Stati Uniti dove gli abbonati alla TV via cavo godono di un ricchissimo ventaglio di canali 16:9.
Adiconsum, inoltre, sottolinea che trasmettere in 4:3 può essere causa di danneggiamento di televisori 16:9. Cosa fa, infatti, lo spettatore che possiede una TV Widescreen e si trova a dover guardare un programma trasmesso in 4:3? Tre le opzioni:
- Dilatare l’immagine visualizzando male le figure sullo schermo (le persone sembrano tutte basse e grasse)
- Centrare l’immagine perdendo una parte superiore e una inferiore e subendo un generale abbassamento della qualità dell’immagine (si tratta di fatto di un ingrandimento)
- Centrare l’immagine 4:3 nel mezzo dello schermo 16:9, lasciando quindi due bande nere ai lati dello schermo
Ebbene, proprio quest’ultimo accorgimento è sconsigliato dalle case produttrici di televisori che, tra l’altro, si rifiutano di far passare in garanzia eventuali riparazioni derivanti da un uso costante di questa visualizzazione. I possibili danneggiamenti sono dovuti alla prolungata situazione di illuminazione differente delle varie aree dello schermo.
Insomma in Italia se ci si compra una televisione 16:9 o si vede peggio la TV tradizionale o per vederla quanto meno come prima, si rischia di rovinarla.
Personalmente non sono tanto stupito dal fatto che RAI e Mediaset non si siano adeguate, resto invece basito per Sky, considerando che la stragrande maggioranza degli abbonati Sky ha una televisione 16:9 (cosa che invece non penso si possa dire per gli spettatori RAI e Mediaset) e, soprattutto, paga un salato abbonamento mensile. Spero che Sky decida di fare lo swich ben prima del 2009, altrimenti l’Italia deterrà l’ennesimo primato in negativo.