Per la portabilità del numero in Italia si attende più che nel resto d’Europa

Nell’appuntamento settimanale con i visitatori del sito dell’Unione Europea, Viviane Reding, commissario delle telecomunicazioni nell’UE ha affrontato il problema della portabilità del numero telefonico.

Una questione di grande importanza in quanto permette l’aumento della concorrenza a favore del mercato e dei consumatori. E come molto spesso accade l’Italia è passata per la pecora nera.

“In alcuni paesi europei, bisogna aspettare davvero molto per ottenere il trasferimento da un operatore all’altro. Se siamo in Irlanda o a Malta questo è possibile in un giorno. Ma se ad esempio siamo in Polonia o in Italia, dobbiamo attendere rispettivamente, in media, 38 e 15 giorni.” Ha dichiarato la Reding che ha poi proseguito definendo “inaccettabile una situazione del genere, in quanto non è permessa la competizione a cui l’Europa aspira”.

Inoltre neanche la Reding capisce quale sia il problema in quanto ritiene che “attualmente il limite di un giorno per il cambio di portabilità è tecnicamente possibile per tutti i paesi europei”.

Non mi sorprendo molto di quanto emerso da questo studio, ci sarebbe anche da parlare di: digital divide, infrastrutture vecchie, tariffe spropositate rispetto ad altri paesi europei occidentali, una quasi totale assenza di offerte flat per il settore mobile… Ma forse chiedere di risolvere questi problemi a politici che si compiacciono di essere tecno-ignoranti o che spendono 58 milioni di euro per un portale nazionale (italia.it), è davvero troppo.

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