Più della metà dei siti web che commercializzano soluzioni di viaggio in Europa, non rispettano le regole comunitarie sulla protezione dei consumatori, con particolare riferimento alla pubblicità ingannevole. È questo il risultato di un’indagine commissionata da Bruxelles – riferita ai 15 stati dell’Europa pre-2005 più la Norvegia – i cui risultati hanno scatenato in queste ore la reazione del Commissario Europeo per la tutela dei consumatori, Magdalena Kuneva.
La giovane commissaria bulgara, fresca di nomina, ha promesso pene severissime – fino alla chiusura – per i siti di agenzie online o compagnie aeree che non si adegueranno entro quattro mesi alle disposizioni vigenti. Fra i siti potenzialmente interessati al provvedimento, compaiono nomi eccellenti, fra cui il gigante irlandese Ryanair. Proprio il management di quest’ultima compagnia, seguendo il suo consueto stile “fuori dai denti”, si è detto compiaciuto dell’iniziativa della commissione, chiamandosene fuori, e ha colto l’occasione per segnalare Ba, Air France, Klm e Lufthansa riguardo ad aumenti non giustificati della sovrattassa sul carburante.
Prevedibilmente positive le reazioni delle associazioni dei consumatori europee e nazionali, che sembrano anzi intenzionate a rilanciare il peso dell’azione comunitaria con numerosissimi casi di pubblicità ingannevole da loro stessi rilevati nel corso di indagini nei mercati locali.
È ancora presto per tirare le conclusioni ma la questione sembra poter scatenare un vespaio. Come consumatori non possiamo che auspicare un’azione incisiva in direzione di una maggior trasparenza delle condizioni pubblicizzate.