Potrebbe essere lui, Daniel Craig il candidato al titolo mondiale di Formula Uno 2008. No, non perché abbia deciso di svestire i panni dell’agente segreto più famoso del mondo, per dedicarsi anima e corpo al mondo della velocità su pista, ma piuttosto perché è la Formula Uno che pare si sia trasformata in uno dei set cinematografici dove si girano gli episodi di James Bond.
Macchine sportive, belle donne e giri di denaro milionari non mancano. Non si è mai fatto desiderare nemmeno lo spionaggio, si sa, entro certi limiti fa parte della competizione. Nel senso che ogni elemento di innovazione, ogni piccola correzione dell’aerodinamica o della tecnica del motore, se porta un effettivo beneficio, rimane esclusiva di chi lo ha realizzato per non più di qualche gran premio, poi si sa, la concorrenza capisce il gioco e trova una soluzione simile. Annulla lo svantaggio.
Questo dovrebbe essere, grossomodo, il limite accettabile, quello che rientra nella competizione; invece, ultimamente, alcune case costruttrici pare che siano andate oltre. La McLaren, per aver spiato la Ferrari, è stata penalizzata con la perdita di tutti i punti per il campionato costruttori, e cento milioni di dollari di multa. Ora la McLaren accusa la Renault di averla spiata a sua volta. La casa francese ha riconosciuto il fatto che nel suo sistema informativo siano circolati dati tecnici riservati della McLaren, ma dichiara anche di aver immediatamente licenziato l’ingegnere responsabile e di aver segnalato l’accaduto sia alla scuderia avversaria che alla FIA.
Tutta questa circolazione di notizie, accuse, condanne in alcuni casi, mi fanno pensare che tanta tecnologia, forse non viene adoperata con la dovuta perizia. In fondo non stiamo parlando di persone tecnofobe, sono ingegneri, persone che con l’elaborazione di dati dovrebbero essere al top, e quindi anche con la loro secretazione. Poi rifletto, se anche la FIA mette online un pdf con dei dati che dovrebbero essere segreti ed invece basta un copia-incolla per svelare gli omissis , allora tutto è più chiaro.
Vai Daniel, l’anno prossimo il titolo del mondo è alla tua portata. Solo, stai attento a non esagerare coi Martini.
:-)